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È stato annunciato il Premio Nobel per la Letteratura. A vincerlo è stata la scrittrice sudcoreana Han Kang, premiata per «la prosa intensamente poetica che si confronta con i traumi storici e che rivela la fragilità della vita umana».
Approfittate dell’occasione per scoprire tutti i vincitori delle edizioni precedenti, e lasciatevi condurre, ispirare e incuriosire dalle nostre proposte di lettura all’insegna della grande letteratura che sa farsi universale
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che continuano a emozionare i lettori di tutto il mondo
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Se è vero che la grandezza della vera letteratura non si può certo misurare in modo “scientifico” ma innanzitutto con l’impatto che ha su chi la legge, d’altra parte è innegabile riconoscere che l’assegnazione del premio Nobel rappresenta il momento di visibilità massima per chi ha fatto delle lettere il proprio mestiere e la propria vita, consentendoci di osservare, illuminate dalla sua luce, alcune delle menti più brillanti e creative del passato così come del nostro tempo.
In questa pagina ci siamo soffermati sui grandi nomi che hanno conquistato l’immortalità aggiudicandosi il massimo riconoscimento letterario nel corso del tempo, provando a ricordare anche i “giganti” che lo mancarono e i “prospetti” più promettenti che potrebbero aggiudicarselo in futuro. Non tutto però per la cerimonia di Stoccolma è sempre andato liscio come l’olio e, anzi, la storia del prestigioso premio è costellata di curiosità, aneddoti e piccoli-grandi scandali che contribuiscono ad accentuare la magia e il fascino senza tempo dell’evento.
· Scansio e “termometro” regolare dello stato di salute della letteratura mondiale, ci sono state però circostanze in cui si è preferito non assegnare il prestigioso premio. Questo è stato il caso dei sette anni (1914, 1918, 1935, 1940, 1941, 1942, 1943) in cui fra guerre mondiali e totalitarismi in ascesa la cerimonia nella “Sala dei concerti” di Stoccolma non si è tenuta. Altrettanto interessante, inoltre, è la “sospensione”, avvenuta più di recente a seguito dello scandalo che ha visto protagonista l’Accademia svedese nel 2018 (sospensione a cui infatti è seguita, l’anno successivo, l’assegnazione simultanea di due premi Nobel per la letteratura, a Peter Handke e a Oga Tokarczuk.
· Istituito il 27 novembre 1895, per troppo tempo il premio Nobel è sembrato essere una quasi-prerogativa maschile (tutt’ora olo il 4% dei Nobel totali è stato conferito a donne). La prima donna a vincerlo (per la Fisica, in quel caso) fu la leggendaria scienziata Marie Curie nel 1903. Per la categoria della Letteratura, tuttavia, si sarebbe dovuto attendere qualche altro anno fino al 1909, quando ad essere insignita del premio (“per la sua vivida immaginazione e per la forte percezione spirituale”) fu la scrittrice svedese Selma Lagerlöf. A partire da quel momento, un totale di 17 straordinarie scrittrici da tutto il mondo sono riuscite a lasciare il loro segno ricevendo il prestigioso riconoscimento, dalla nostra Grazia Deledda nel 1926 a Nadine Gordimer nel 1991, passando per Doris Lessing nel 2007 (detentrice, oltretutto, anche del titolo di vincitrice più anziana del Nobel per la letteratura) e fino ad arrivare al recentissimo trionfo di Annie Ernaux nel 2022.
· La storia del Nobel, inoltre, non è priva di sorprese eclatanti (basti pensare al premio ricevuto nel 1953 al primo ministro britannico Winston Churchill) e rifiuti clamorosi. Il primo fu quello dello svedese Erik Axel Karlfeldt, che nel 1918 declinò per conflitto di interessi (Karlfeldt era egli stesso membro della prestigiosa Accademia di Svezia) un premio che gli venne in effetti assegnato solo postumo, nel 1931. Ben più altisonante, tuttavia, fu l’opposizione all’assegnazione del premio di due “leggende” della letteratura mondiale. Osteggiato in patria dall’Unione degli scrittori bolscevica (ma ciononostante coraggiosamente pubblicato in Italia, primo Paese occidentale, già nel 1957 da Feltrinelli, lo scrittore russo Boris Pasternak si vide costretto a rifiutare “per motivi politici” il Nobel assegnatogli nel 1958 (motivazione alla quale di lì a pochi anni, nel 1970, sarebbe ricorso per un “rifiuto temporaneo” anche un altro colosso della letteratura russa, Aleksandr Solzenicyn). Diverse invece furono le ragioni dietro al rifiuto di Jean-Paul Sartre, che non volle accettare il conferimento del Nobel, a suo dire, per evitare di diventare, ancora in vita, una “istituzione letteraria”. In anni più recenti, come è stato già ricordato, è toccato a Bob Dylan salire agli onori della cronaca e spaccare in due l’opinione pubblica mondiale. Premiato “per aver creato nuove espressioni poetiche all'interno della grande tradizione della canzone americana”, il cantautore statunitense, forse colto di sorpresa, non si presentò alla cerimonia di premiazione, salvo poi ritirarlo in una piccola cerimonia privata nel 2017.
«Dobbiamo continuare a sognare, leggere e scrivere, la maniera più efficace che abbiamo trovato per alleviare la nostra condizione mortale»
Mario Vargas Llosa, Discorso di accettazione del Nobel 2010
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