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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2010
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Autore Premio Nobel per la letteratura
«La montagna incantata è un fedele, complesso, esauriente ritratto della civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento e, nella sua incantata fusione di prosa e poesia, di vastità scientifica e di arte raffinata, è il libro, forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo.» Con queste parole, un entusiasta Ervino Pocar concludeva l'introduzione all'edizione della Montagna incantata da lui tradotta nel 1965 e salutata come esemplare e capace di trasmettere appieno lo stile e lo spirito dell'opera. Edizione che è stata poi ripresa dalla Corbaccio nel 1992 e che da allora ha fatto conoscere e apprezzare ai lettori italiani questo Bildungsroman straordinariamente complesso ambientato in un sanatorio svizzero, il celebre Berghof di Davos. Quando il protagonista, il giovane Hans Castorp, vi arriva, è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese; ha però le sue curiosità spirituali ed è intellettualmente aperto all'avventura. A contatto con il microcosmo del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero dell'epoca, il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia (Behrens e Krokowski), l'amore (la signora Chauchat), il razionalismo e la gioia di vivere (Settembrini), il pessimismo irrazionale (Naphta), senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. In questo mondo dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l'umorismo di Mann), dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell'inutile strage della "grande" guerra. «Il Graal che egli, anche se non lo trova, intuisce nel suo sogno quasi mortale prima di essere trascinato dalla sua altezza nella catastrofe europea», disse Mann, parlando agli studenti di Princeton nel 1939, alla vigilia di un'altra strage, «è l'idea dell'uomo, la concezione di un'umanità futura, passata attraverso la più profonda conoscenza della malattia e della morte. Il Graal è un mistero, ma tale è anche l'umanità: poiché l'uomo stesso è un mistero, e ogni umanità è fondata sul rispetto del mistero umano... Fate il favore di leggere il libro sotto questo angolo visuale: troverete allora che cosa sia il Graal, il sapere, l'iniziazione, quel "supremo" che non solo l'ingenuo protagonista, ma anche il libro stesso va cercando.»
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Un romanzo molto particolare. La storia di un ragazzo, Hans, che va a trovare il proprio cugino ospite in un sanatorio nelle montagne. Da qui parte una storia dai molti intrecci e dalle frequenti emozioni altalenanti dei protagonisti che si incontrano nella narrazione. Proprio come accade nella vita di ognuno di noi: conoscenze al ristorante, in albergo, sul treno e via discorrendo.. Lo scrittore Mann chiede di “leggere il libro non una volta, bensì due volte”. Questo perché tra le righe questa storia spiega l’esistenza della pluralità dei mondi che possiamo incontrare in base alle nostre scelte. Come succederà al protagonista Hans Castorp che sarà alle prese con la scelta divisa tra una vita normale e una votata oppure no alla carriera militare…..
Questo romanzo di Thomas Mann, universalmente definito uno dei più significativi del 900, è incentrato sul rapporto dell'individuo con una società e un mondo che si dirige inevitabilmente verso il proprio annientamento. Tra le sue pagine si rivelano al lettore segreti piaceri intellettuali e momenti di assoluta magia (per esempio il primo dialogo tra Hans e Claudia, dopo il ballo di Carnevale).
Un classico indimenticabile, ricco di citazioni letterarie e culturali, con personaggi che rappresentano vari aspetti dell'umanità di ogni tempo. Il sanatorio, insieme ai malati, è luogo centrale dell'azione. Da leggere almeno una volta nella vita!
Recensioni
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