L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Okonkwo è un capotribù famoso, stimato, rispettato e temuto, valoroso in guerra, ha ammazzato molti nemici e ha dato vita ad un clan di tutto rispetto. Ma poi in Africa arrivano le "locuste bianche", portando a loro avviso cultura e civiltà, civiltà che cozza con le credenze e gli usi di quei popoli. Eppure, la maggior parte di quelle persone cede al fascino dell'uomo bianco, ma Okonkwo si oppone strenuamente alla fine del suo mondo. Tutti i suoi sforzi non basteranno e il destino gli riserverà un'ultima terribile onta. Chinua Achebe scrive con forza, dando a quei personaggi di un mondo che non esiste più un'aura tragica. Il libro è stato inserito tra i 100 migliori testi secondo "Le Monde" ed è considerato il più famoso libro africano.
Caposaldo della letteratura africana moderna, "Le cose crollano" mostra il mondo igbo nella sua fase precoloniale. La prima parte del romanzo è, infatti, colma della cultura igbo, dei suoi usi, delle sue tradizioni e dei suoi tabù. Successivamente viene mostrato l'incontro con l'europeo, il colonizzatore che giunge in Nigeria con l'intento di "civilizzare" le tribù indigene modificando profondamente il mondo così com'era fino ad allora conosciuto dai popoli africani. Il tutto è esplorato attraverso il protagonista, Okonkwo, un uomo valoroso e molto stimato che cerca di difendere la propria cultura anche quando tutto il villaggio sembra soccombere alla forza europea. Questo romanzo risulta fondamentale per i fini che Achebe si ripropone con la sua stesura: smascherare le mitologie e le false rappresentazioni degli africani che la realtà imperialistica inglese ha generato e sostenuto nel corso dei secoli.
Un piccolo capolavoro che riesce più di tanti libri sulla schiavitù a sgomentare e a far riflettere i suoi lettori. E' stato uno dei primi libri pubblicati da africani e di autori africani a parlare dell'Africa precoloniale e da subito la narrazione risulta straniante, con un senso del tempo totalmente diverso da quello dei romanzi europei o asiatici. Nella prima parte del romanzo si susseguono episodi apparentemente scollegati tra di loro che hanno il solo scopo di fornire un quadro preciso e dettagliato del protagonista e della sua cultura. Nell'ultima parte entra in scena l'uomo bianco e si trova la risposta alla domanda che mi ero sempre posta sul perché popoli e popoli siano stati soggiogati nel territorio che loro stessi abitavano e conoscevano senza possibilità di scampo: la risposta non sta nel fatto che le armi dei bianchi erano più potenti o che questi erano in numero maggiori, ma nel fatto che molti tra gli stessi indigeni abbiano preferito il dogmatismo europeo a quello che li aveva accompagnati per tutta la vita nei loro clan, portando al crollo dall'interno di un'intera cultura. Achebe non da giudizi e Okonkwo, il suo protagonista, è tutt'altro che simpatico: eppure il dolore che si prova nella lettura è autentico e sconvolgente.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore