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Il capolavoro di Hemingway è qui presentato in una nuova traduzione, che fa emergere tutta la ricchezza del suo linguaggio, ed è affiancato dal racconto inedito La ricerca come felicità, e da scritti giornalistici e fotografie relativi al mondo della pesca, che dell'universo hemingwayano è un ingrediente fondamentale.
«Le mani avevano le profonde cicatrici che vengono a chi cattura pesci pesanti con lenze a mano. Ma nessuna di quelle cicatrici era fresca. Erano vecchie come erosioni in un deserto senza pesci. Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi, che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.»
Per ottantaquattro giorni non è riuscito a pescare nulla: eppure, il vecchio Santiago raccoglie le forze e riprende il mare per una nuova battuta di pesca che ha il sapore di un'iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme marlin, che per due giorni e due notti trascina la sua barca nell'oceano; nella lotta quasi a mani nude contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della maledizione finalmente sconfitta, Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura. E, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di una vita intera. Il capolavoro di Hemingway è qui presentato in una nuova traduzione, che fa emergere tutta la ricchezza del suo linguaggio, ed è affiancato dal racconto inedito La ricerca come felicità, e da scritti giornalistici e fotografie relativi al mondo della pesca, che dell'universo hemingwayano è un ingrediente fondamentale.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non ho mai creduto che Il vecchio e il mare fosse il capolavoro di Ernest Hemingway, i miei gusti mi portano altrove, ma che sia un'opera importante, fondamentale non c'è dubbio alcuno. Chi non conosce le vicende di questo romanzo breve? Credo davvero pochi. Quanto ci tocca nel profondo la vicenda di quest'uomo ormai sconfitto dagli anni, la sua vita che scorre davanti agli occhi come una pellicola... A chi giova, allora, questa riedizione? Perché comprarla? Certo, ci sono dei 'bonus', un racconto inedito, un'interessante appendice fotografica... ma, per me, non basterebbe. Ciò che mi ha fatto ricomprare Il vecchio e il mare è la splendida traduzione di Silvia Pareschi, che rinnova e rende fresca la narrazione e, nel rispetto, la cambia fino a farla brillare proprio come 'papà Hem' avrebbe voluto. I traduttori sono fondamentali per la fortuna di un'opera o di un autore, sul serio.
Una bella lettura, interessante a tratti ripetitiva
Più che un romanzo, un racconto lungo, che è la metafora di un realismo esistenziale, proprio di chi è consapevole della propria condizione e, ragionevolmente, l'ha metabolizzata e accettata. Santiago è l'anziano, rectius il vecchio, protagonista del racconto, ma, al tempo stesso, ormai mera comparsa nel borgo, umile, di pescatori, nel quale vive. È beffeggiato dai compaesani, ancor più dalla sorte. Il lungo cammino percorso ne ha incallito le mani e lo spirito; soprassiede sui sentimenti più passionali; ricerca l'antidoto alla solitudine impostagli dal destino in Manolin, quasi la sua nemesi, il ragazzino attratto dall'esperienza del vecchio, al punto anche da volerne sfidare assieme la sfortuna e condividerla. Nel mezzo c'è il mare. E in quel mare l'elegante Marlin, nella sua livrea argentea, anche lui inchiodato al proprio destino di essere pescato, senza colpa alcuna. Uomo e pesce, pescatore e pescato, sulla stessa barca, a remare nella stessa direzione, mossi dall'istinto per la sopravvivenza, contro un destino che soverchia. Ambedue simbolo di una condizione di chi è destinato a soccombere alla propria sorte, essendone consapevole, accettandolo con stoica, ma anche ribelle, accettazione.
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