Poeta italiano. Visse una giovinezza travagliata, che lo portò a interrompere gli studi di chimica pura all’università di Bologna; dopo un ricovero al manicomio di Imola (1906), iniziò una serie di vagabondaggi, in Svizzera e in Francia (1907).
Nel 1908 è in Argentina, dove lavora come bracciante; poi a Odessa, Anversa, Bruxelles, Parigi.
Nel 1909 è di nuovo ricoverato, in una clinica di Firenze. Riprende, due anni dopo, senza alcuna fortuna, gli studi universitari.
Nell’autunno 1913 porta a Firenze, per consegnarlo a Soffici e Papini, il quadernetto dei suoi Canti orfici; ma, nella primavera successiva, è costretto a riscriverli, perché Soffici ha perduto il manoscritto; e li fa stampare privatamente da un tipografo di Marradi (1914).
Segue una nuova fase di viaggi (a Torino e, di qui, a Ginevra), cui si alternano un altro soggiorno in clinica e una tumultuosa relazione con Sibilla Aleramo (1916-17) - un rapporto difficile e tormentato, e poi molto romanzato -, che precede il ricovero definitivo nel manicomio di Castel Pulci (1918).
Molti suoi scritti usciranno postumi: Inediti (1942), Taccuino (1949), Canti orfici e altri scritti (1952), Lettere (1958), Taccuinetto faentino (1960); mentre è del 1973 la pubblicazione del famoso manoscritto perduto, Il più lungo giorno, recuperato fra le carte di Soffici.
Ultimo e insigne esponente di una visività enfatica, di tradizione carducciana, che assume, nei suoi versi, le connotazioni dell’allucinazione, della fantasia onirica, C. amplifica e trasfigura le immagini e gli oggetti di una realtà umile e proletaria, conferendo a essi una patina antiquaria cui non è estraneo l’influsso dannunziano. Ma, al di là delle interferenze di altre letture molteplici e diversissime (Rimbaud, Nietzsche, la poesia futurista), i suoi versi e la sua prosa poetica si caratterizzano anche per una componente fonico-musicale, ossessivamente ripetuta, che mira a una dimensione simbolico-metafisica dominata da misteriose figure di archetipi e anticipa in parte le successive esperienze della poesia ermetica.