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Anno edizione: 2024
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A questo quarto pannello della sua epopea letteraria e civile Scurati affida il gigantesco affresco dell'Italia fascista sui fronti del secondo conflitto mondiale, degli errori, degli orrori e dell'eroismo ancora possibile per uomini e donne reduci da vent'anni di dittatura. E tratteggia il ritratto al nero di un uomo di fronte al destino che ha plasmato per sé e per un'intera nazione, solo all'incrocio tra il parallelo del crepuscolo e un meridiano di sangue.
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Gli anni del secondo conflitto mondiale narrati in modo esemplare. Inizia con la morte di Italo Balbo, l' unico di cui il duce disse: è l' unico capace di uccidermi; morto nei cieli di Tobruk, per proseguire con l' alleanza con la Germania di Hitler da cui non ha avuto mai il coraggio di sganciarsi, decretando la morte di migliaia di soldati mandati in guerra senza mezzi né armamenti. Il consiglio federale fascista convocato dopo 4 anni nel 1943 né decreterà la caduta e l' arresto per mano di Dino Grandi per 20 anni ammiratore di Mussolini. Adoratore del Duce ha tramato per anni alle sue spalle fino a presentare un ordine del giorno per sfiduciarlo e abdicare a favore del re. Sarà arrestato il 25 luglio.
Ho divorato i tre libri precedenti romanzi, documentari e documentati, di un periodo di buio della Storia italiana. Questo “L’ora del destino” l’ho letto provando un senso di rabbia continuo: racconta di uomini mandati a morire e uccidere, da invasori, in terre di altri per la sola ragione che un uomo, un criminale alla guida dell’Italia, circondato e assecondato da altri criminali, voleva un suo senso nella Storia. E ti chiedi di continuo come è stato possibile che milioni di italiani, donne e uomini, lo abbiano seguito e anche osannato finché la realtà gli è arrivata in faccia come un cazzotto, con tutto il sangue dei nostri soldati, di quelli “nemici”, dei morti sotto le bombe, di quelli ammazzati nei campi dí concentramento italiani nei territori occupati,… Pur conoscendo la Storia di quegli eventi, Scurati ha scritto e descritto, usando anche la voce di testimoni, quella tragedia in un modo che ti entra sotto la pelle.
Una analisi perfetta della fine del ventennio fascista. Consiglio la lettura a chi ancora oggi, purtroppo, considera Mussolini un grande statista.
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