(Martigues, Provenza, 1868 - Saint-Symphorien, Tours, 1952) scrittore francese. A capo del movimento nazionalista e monarchico di «Action française», sorto intorno all’omonima rivista, fondata nel 1899 e da M. trasformata in quotidiano nel 1908, riteneva che solo il ritorno alla tradizione cattolica e monarchica potesse frenare la disgregazione sociale prodotta, a suo dire, dalla democrazia (Inchiesta sulla monarchia, Enquête sur la monarchie, 1909). Consigliere di Pétain, nel 1944 fu condannato all’ergastolo per complicità con il regime di Vichy ma pochi mesi prima di morire fu graziato. Tra le sue opere, notevoli per la classica perfezione stilistica, ricordiamo: Anthinea (1901), libro chiave che mette in evidenza il legame tra il neoellenismo di M. e il suo pensiero politico-sociale; L’avvenire dell’intelligenza (L’avenir de l’intelligence, 1905), in cui M. espone le teorie politiche dell’«Action française» e sviluppa i grandi temi dell’intellettualismo contrapposto al pensiero di H. Bergson; La musica interiore (La musique intérieure, poesie, 1925); Nel segno di Flora (Au signe de Flore, 1933).