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Anno edizione: 2024
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Dal leggendario Maestro della narrativa, una straordinaria raccolta di racconti iconici, molti dei quali inediti, che ci conferma la sua capacità insuperabile di sorprendere, stupire e portare terrore e conforto insieme. Preparatevi a fare un salto nel buio.
Vi piace il buio? Bene. Anche a me, e questo fa di me la vostra anima gemella.
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Trama: 4 stelle su 5 • "You like it darker. Salto nel buio" è una raccolta di 12 racconti di lunghezza differente. In alcuni il tema dominante è il soprannaturale, in altri la malvagità umana e sono soprattutto questi ultimi a rimanere maggiormente impressi perché quando il male proviene dalle persone i brividi sono maggiormente marcati, profondi e tangibili. Da segnalare "L'incubo di Danny Coughlin": lo considero più un romanzo breve che un semplice racconto. È davvero coinvolgente, il migliore che ho letto. • Scrittura: 5 stelle su 5 • Stephen King è uno scrittore di prim'ordine. Forse ciò che racconta può non piacere a tutti e può non piacere sempre, ma è fuor di dubbio che sappia scrivere. Il suo punto di forza sono i dialoghi: spontanei, mai forzati e spesso ironici. • Ambientazione: 3 stelle su 5 • Le descrizioni ambientali sono poche e sfuggenti. • Personaggi: 5 stelle su 5 • I soggetti, tutti credibili, sono psicologicamente e caratterialmente ben approfonditi. • Finale: 4 stelle su 5 • Finali a volte positivi, a volte beffardi, a volte sarcastici. • Valutazione complessiva: 4 stelle su 5 In You like it darker i racconti non sono tutti dello stesso livello qualitativo, ma ognuno è ben scritto e i personaggi ottimamente caratterizzati. Solo pochi racchiudono storie che possono essere classificate come horror e questo è un punto di forza, perché Stephen King da il meglio di sé quando abbandona le creature mostruose per narrare la società americana con le sue paure, fragilità, ossessioni e deviazioni. Non è di certo il suo libro migliore, ma lo raccomando a tutti, anche a chi non piace il genere.
“You like it darker” di Stephen King è una raccolta di racconti, deliziosi nel loro genere. Di cosa parla questo titolo, in italiano tradotto come “Salto nel buio”? Esattamente di quanto King racconta normalmente: della società americana del suo tempo. King vive i fatti dei suoi giorni, li trasfigura con la sua sensibilità artistica, attinge dal suo immaginario, ne ricava belle storie, con il suo talento le scrive, e bene, ci racconta così della luce, e della sua assenza: usa l’orrore di fantasia per descrivere l’orrore reale. Ha una bella fantasia, bisogna ammetterlo, che per di più piace a molti che lo seguono, e vende. Ne riportiamo un esempio, pescando tra i racconti della raccolta: ricordate quante polemiche suscitano certi episodi, con tanto di resoconto filmato, sulla brutalità della polizia americana? Certo, King non è così banale da riportare un semplice episodio di mala polizia, dopotutto esistono poliziotti buoni e altri cattivi, ma per davvero, non come coppia standard presente nei polizieschi, in sede d'interrogatori dei sospettati di delitti: in “L’incubo di Danny Coughlin” ce ne sono due di agenti singolari, una donna e un uomo che conta. Nel senso proprio di dare i numeri, e solo perché il presunto colpevole sogna. Oppure, sappiamo tutti che ai bivi importanti della nostra vita, quando dobbiamo prendere scelte cruciali per il futuro della nostra esistenza, non esistono purtroppo mappe, cartelli indicatori o navigatori che tengano. Può succedere però d'incontrare sul bordo di una strada “L’Uomo delle risposte”, con tanto di tariffario, pochi dollari per qualche minuto di domande con risposte garantite veritiere. In sintesi, la fantasia è una componente necessaria alla sanità mentale, i responsabili della maggior parte dei problemi del mondo sono quelli tra gli uomini meno fantasiosi. Che non amano la luce e il buio, ma solo le loro tenebre personali. Stephen King lo sa, e ne scrive.
Stephen King ci ha abituato, dagli anni duemila in poi, ad una scrittura sempre più matura e sempre meno "pulp". Evidente nei romanzi, anche i suoi racconti seguono questo sviluppo (e non potrebbe essere diversamente) e le antologie di racconti da Tutto è fatidico in poi ce lo hanno mostrato: racconti letterari e qualche storia sensazionale sullo stile di A volte ritornano o Scheletri. In questa antologia di 12 racconti, alcuni erano già stati editi (negli Stati Uniti) mentre altri sono del tutto inediti. "Due bastardi di talento" e "L'uomo delle risposte" (che è una storia degli anni Settanta ritrovata) sarebbero piaciute a Ray Bradbury; "L'incubo di Danny Coughlin" e "Serpenti a sonagli" tengono il fiato sospeso, assieme a "I sognatori" che ricorda l’atmosfera delle storie raccolte in A volte ritornano.
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