Pianista canadese. Esordiente a 14 anni, divenne celebre nel 1955 con un'incisione delle Variazioni Goldberg di Bach e per dieci anni apparve nelle maggiori sale da concerto americane (più raramente in Europa, ma nel 1957 suonò a Berlino con Karajan). Nel 1964 interruppe l'attività concertistica, limitandosi da allora ai dischi e a sporadiche apparizioni televisive. Nondimeno la sua fama continuò a crescere dando luogo, dopo la sua morte, a un vero «culto», spiegabile con i tratti singolari della sua personalità e le sue scelte musicali controcorrente (come quella di suonare tutto Bach sul pianoforte in un'epoca di imperante filologismo), talvolta basate su intuizioni interpretative geniali, capaci di rigenerare l'ascolto e rivelare lati insospettati in pagine ben note. Poco convenzionale fu anche il suo repertorio, che andava da Sweelinck a Händel e Beethoven, sino al '900 (Schönberg, Bartók, Skrjabin), ma escludeva quasi del tutto i romantici, Debussy e Ravel. Affidò le sue riflessioni talvolta profetiche (per es. l'idea, poi divenuta realtà, dell'incisione discografica come un «montaggio» di esecuzioni diverse) a saggi e articoli, in parte ripubblicati in raccolte postume, fra cui, tradotte in italiano, L'ala del turbine intelligente e No, non sono un eccentrico.