L' uomo dei cerchi azzurri. I casi del commissario Adamsberg

La scrittura di Vargas è fluida e avvincente, con il giusto equilibrio tra suspense e introspezione. Anche quando la narrazione rallenta, il mistero resta inalterato, e la rivelazione finale arriva come un fulmine, lasciando il lettore sorpreso e soddisfatto. L'uomo dei cerchi azzurri è un thriller psicologico che conquista con la sua capacità di sorprendere e di mantenere alta la tensione fino all'ultima pagina. Un libro che, senza mezze misure, va letto.

Libro scritto molto bene e con una trama ben pensata, tuttavia è difficile includersi nella storia: il lettore non ha veramente gli elementi per poter arrivare alla conclusione del caso, ma li scopre man mano che procede nella lettura, come se gli "indizi" presentati fossero dati per assodati nel momento stesso in cui vengono introdotti alla nostra attenzione per la prima volta. Questo, a mio parere, crea una sorta di distacco tra la storia e il lettore, che non riesce a inserirsi nelle indagini e prenderne parte, ma fa da spettatore passivo. Sicuramente questa sensazione è alimentata dall'ambiguo comportamento del commissario Adamsberg, che rimane impassibile a tutti i turbamenti esterni e che crea un po' di esasperazione nel lettore, il quale invece si aspetta forse un po' più di azione. Rimane comunque un libro scritto molto bene e che alimenta e mantiene alta la curiosità di scoprire come si conclude la storia, per cui lo consiglio!

Questo libro è il primo tradotto e pubblicato in Italia, quello dove si fa la conoscenza di Adamsberg e Danglard, dei loro pregi, virtù e capacità, dei vizi e dei difetti. Per me la Vargas ha un modo di scrivere davvero fenomenale, completo e particolare, non so come descriverlo, con il commissario Adamsberg sembra quasi di trovarsi in una "bolla" surreale, dove il tempo è scandito diversamente, con alterazione di sensazioni e percezioni e si ci muova su un intuito inspiegabile. Fantastica!