Unknown Pleasures

Il piacere che provo ogni volta che lo metto sul piatto è conosciuto ma allo stesso tempo indescrivibile e intramontabile.

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Ci sono gruppi che scrivono begli album e gruppi che inventano nuovi generi. I Joy Division appartengo alla seconda categoria. Dopo la pubblicazione di un ep, i Joy Division sono finalmente pronti per il loro primo 33 giri. Un disco che entrerà nel cuore e nella mente di intere generazioni. Dalla copertina, ai giri di basso alle liriche di Curtis. Unknown Pleasures segnò l'inizio della musica dark, o del dark-punk. Siamo nel 1979. Ci sono stai i Ramones, i Sex Pistols. Dopo l'esplosione di quel fatidico 77, i gruppi sono alla ricerca di nuove strade ed identità, i Joy Division scelgono l'oscurità. Discostandosi dalle prime canzoni pubblicate, che presentavano sonorità più ruvide, i Joy Division scelgono un sound più levigato, sfumato e, decisamente, più cupo. Ciò non significa che sia "pop": le traccie sono piene di giri di basso profondi e pulsanti, di riff di chitarra pungenti e rullate di batteria nevrotiche, ma su tutti questi elementi, si innalza la voce di Ian Curtis, una voce delicata, che sussurra versi carichi di angosce e disperazione che non sembrano avere soluzione. Tra gli inni possiamo ricordare Disorder e Shadowplay. Stampato su vinile da 180 grammi, il disco replica perfettamente l'artwork originale e contiene anche un codice per il download digitale. Disco obbligatorio per tutti quelli che amano gli anni 77-83. Il tutto consegnato con grande celerità da la feltrinelli. Voto 10