The danish girl

Danish Girl è un libro delicato e toccante che mi ha fatto scoprire la vita e il dolore di Lily, portandomi a riflettere su cosa significasse essere transgender negli anni '30. Ho amato Lily, dolce e fragile, ma ho apprezzato altrettanto Greta, una donna forte e intelligente, capace di un amore e un rispetto incondizionati per suo marito. È raro trovare personaggi femminili così straordinari. Dopo aver terminato il libro, ho guardato anche il film e l’ho trovato molto bello, un’ottima trasposizione di una storia tanto intensa.

Libro semplicemente meraviglioso e delicato.

Questo romanzo è un susseguirsi di pensieri e turbe psicologiche, intervallati qui e là da improvvisi e luuuuunghisssssimiiiii flash back e da paragrafi ad alto livello sessuale che terminano con un nulla di fatto. Anche il finale del libro lascia molto a desiderare: Lili è su questo campanile a godersi il panorama dell'Elba, sa che probabilmente non diventerà mai madre e sa che il suo amato l'attende a New York. Punto. Fine del libro. Cosa succede? Lili riuscirà a sposarsi? Diventerà mai madre? Ma tutto questo non è possibile saperlo. Anzi, sappiamo per certo che diventò moglie ma poi nient'altro (o, almeno, io non sono riuscita a trovare altro). La narrazione è lenta anche se il linguaggio usato non è di quelli altisonanti o difficili. Credo che molta della mia insoddisfazione sia dovuta al fatto che ho cominciato questa lettura con altissime aspettative.