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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2018
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Ho letto tutta la serie del Commissario Ricciardi e dei "Bastardi di Pizzofalcone". Rispetto a Ricciardi ho letto i primi libri uno dopo l'altro, tutti d'un fiato, non tanto per la trama in sè, mai particolarmente brillante se pur ben costruita, ma per la particolarità del protagonista, per la sua intensità, e per la descrizione di alcuni personaggi a cui ci si affeziona sin dalle prime righe (il brigadiere Maione, la governante Rosa, il Dott. Modo, Bambinella per citare i principali). E per la presenza di Napoli negli anni del Ventennio. Negli ultimi libri si avverte tuttavia la stanchezza dell’autore che pare scrivere più per onorare un contratto con l’Editore che per soddisfare una reale necessità creativa (lo testimonia anche l’elenco sempre più lungo di collaboratori a cui rivolge i suoi ringraziamenti e che presumibilmente costruiscono a tavolino ogni dettaglio del romanzo). “Rondini d’inverno” non sono riuscita a finirlo, esasperata dalla banalità della scrittura, dal ritrovare il solito schema nella trama, dalla mancanza di spessore dei personaggi che sembrano figurine ritagliate nella carta.
Nonostante io abbia letto ogni libro di M. De Giovanni, rimango affascinata dallo stupore che ha suscitato in me quest'ultimo romanzo sul commissario Ricciardi con un epilogo tanto atteso, la dichiarazione del suo amore per Enrica , avvenuta in un momento particolare in cui egli si rende conto che stava per perderla. Confermo la mia ammirazione per l'autore anche se, come lui ha detto in un recente incontro, non legge mai le recensioni che lo riguardano. Credo che sappia che i suoi lettori lo stimino ed attendono con piacere il suo prossimo lavoro.
Sarà una pura coincidenza ma quando il De Giovanni da vita, con la sua "penna" al Commissario Ricciardi, ritrova magicamente la sua vena ispirativa migliore. Non credo che sia un caso. De Giovanni e il Commissario sono un'unica cosa. Anche se le storie hanno quasi tutte la stessa matrice, una vecchia canzone napoletana, una stagione dell'anno, il Nostro autore riesce sempre a trovare qualche spunto nuovo per tenerti legato alla storia fino all'ultima riga del libro. E poi c'è il Commissario Ricciardi che rimarrà sempre unico ed inimitabile in tutta la sua tristezza e la sua malinconia.
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