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Anno edizione: 2024
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….è nel mondo, in ogni cosa. Labatut ci fa capire che gl scienziati, oggi bistrattati e derisi, sono persone complesse e per certi versi straordinarie e che senza scienza saremmo lontani da quello che siamo e “abbiamo”, grazie, da leggere.
Il libro è un cammino fianco a fianco con alcuni geni della matematica e fisica del 900. Leggendo, si entra nella loro testa, si gode delle loro epifanie e regressioni. Il messaggio potente del libro è che più si cerca e ci si addentra, più si infittisce il mistero e sempre più la realtà evolve a probabilità effimera. Già con il socratico "so di non sapere" l'uomo aveva smesso di capire il mondo, solo che ogni volta si distrae e ricomincia a cercare di capirlo, nel bene e nel male.
Labatut costruisce in questo singolare romanzo un ipotetico percorso che racchiude le principali tappe della ricerca fisica e matematica dell'ultimo secolo. Il ritmo iniziale è altissimo e lascia il lettore sbigottito: da un lato sembra che si vada dappertutto, all'altro che non si stia andando da nessuna parte. Le idee e le intuizioni vengono sbattute in faccia con poco approfondimento (ripenso sempre a un amico che diceva: "quando non sai niente di una cosa, tutto sembra plausibile"), ho pensato "ma è tutto così?". Poi invece ci si accorge che il piano inclinato sta spianando, la velocità diminuisce e si comincia a capire che qualcosa sta succedendo, che la trama di citazioni e scoperte ha in effetti un nesso e che questa ricostruzione ha uno scopo. Alla fine, chiuso il libro, ho pensato "che meraviglia". Perché, al di là del modo in cui ci si arriva, il postulato finale è sconvolgente e profondamente vero: il mondo è dominato dalla tecnica ma la tecnica, ormai, può raccontare solo le probabilità, ha perso qualsiasi speranza di poter descrivere il mondo (e capirlo); usa formule che funzionano nella pratica ma che non comprende appieno, lanciata sempre più rapidamente verso un futuro di cui ignora le forme e i confini. Un romanzo atipico e a suo modo geniale, che richiede fiducia e una certa predisposizione ma che ripaga ampiamente dello sforzo, aprendo percorsi di riflessione estremamente interessanti e drammaticamente attuali.
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