Il priorato dell'albero delle arance

Condivido un pensiero che ho sentito più volte rispetto a ‘Il priorato dell’albero delle arance’: “un’occasione sprecata”; questo libro è un’occasione sprecata, perché avrebbe potuto essere – se non un capolavoro – una di quelle storie da ricordare e da utilizzare come esempio. Samantha Shannon, a mio avviso, avrebbe dovuto considerare l’idea di una dilogia, perché tante cose non sono state dette, a tante cose non è stato dato il giusto peso e, con il materiale a disposizione, pensare a una eventuale coppia di romanzi avrebbe fatto la differenza. Confermo che c’è qualcosa di molto “freddo” nello stile di scrittura dell’autrice, o comunque nel suo modo di gestire la narrazione affinché questa riesca a presentare un worldbuilding di non indifferente portata riuscendo a mantenere l’interesse del lettore. Ho trovato poco “calore”, mettiamola così. E a sostegno di questo c’è il fatto di non essermi affezionata a nessun personaggio. Il nulla: ecco cosa mi hanno lasciato i personaggi di questo libro. Ma parliamo del più grande NO, a mio avviso, di questo testo. Tu non mi puoi presentare quattro narratori, QUATTRO protagonisti principali, per poi concentrare tre quarti del romanzo sulle vicende che coinvolgono uno solo di loro. Letteralmente. È proprio perché questo libro mi è piaciuto che penso sia stato un grandissimo potenziale sprecato, lasciato al vento. Ci sarebbe voluto più equilibrio nella gestione degli eventi e degli spazi, più “interesse” nel distribuire in modo uniforme il tempo sul palcoscenico (perché Sabran ed Ead hanno iniziato a darmi la nausea, a una certa, specie perché aspettavo solo di sapere cosa stavano facendo quegli altri poveracci impegnati con la peste, i pirati e i draghi). Se tutte queste riserve che vi ho elencato non ci fossero state, questo romanzo sarebbe stato uno di quei capolavori che da ora in avanti vi avrei consigliato fino alla nausea. Invece... Dategli una possibilità: la merita; ma sono sicura che qualcosa vi farà storcere il naso.

a parte l'inizio lento dovuto al fatto che la scrittrice dovesse descrivere un nuovo mondo, è un libro molto scorrevole.

Questo libro è pazzesco, non sono riuscita a staccarmi dalle pagine. La storia è molto intrigata e mai banale o scontata. Se siete amanti del fantasy (o se volete provarne uno che merita) questo libro fa al caso vostro