Piccole donne-Piccole donne crescono

Finalmente, a quarant'anni suonati, mi sono decisa a leggere l'opera più celebre di Louisa May Alcott e posso dire che mi è piaciuta. Anche se considerati principalmente dei romanzi per ragazzi, "Piccole donne" e il seguito "Piccole donne crescono" sono letture adatte a tutti, che fanno pensare ai valori importanti della vita e che scaldano il cuore. Particolarmente adatti a questo periodo festivo, "Piccole donne" e "Piccole donne crescono" seguono la quotidianità delle quattro sorelle March: le conosciamo da ragazzine nel primo volume e le vediamo trasformarsi in donne nel secondo. Attraverso il racconto delle loro esperienze, Alcott ci porta a riflettere sull'importanza della famiglia e degli affetti sinceri, sul gusto di un'esistenza semplice e sulla dignità del lavoro; ci ricorda, inoltre, che è giusto e sano avere delle aspirazioni e degli obiettivi nella vita e altrettanto giusto impegnarsi per raggiungerli.

Una storia adorabile, raccontata con garbo e delicatezza, e che, nonostante sia stata scritta a fine Ottocento, celebra l’indipendenza femminile e il diritto delle donne a desiderare di inseguire i propri sogni e sperare di avere qualcosa in più nella vita. È un romanzo di formazione in cui vediamo le quattro protagoniste Meg, Jo, Beth e Amy crescere e maturare nel corso degli anni, ognuna delle quali rendendosi conto dei propri difetti e desiderando essere migliori man mano che diventano donne, sotto la dolce e attenta guida della madre, Marmee. Nel complesso, anche se a tratti sembra un po’ troppo legato alla morale cristiana e antiquato in alcuni messaggi (ma ricordiamoci di contestualizzare ogni storia al momento in cui è stato scritta e al periodo di tempo in cui è ambientata), contiene tuttavia messaggi universali e senza tempo sui legami familiari, sulla moralità, sull’amore, sull’educazione dei propri figli: perciò leggerlo e/o rileggerlo anche in età adulta, è edificante sia per i grandi che per i piccini. Questa edizione è infine arricchita da splendidi fotogrammi tratti dalla trasposizione cinematografica del libro del 2019 ad opera della regista Greta Gerwig.

Bellissimo!