Il petalo cremisi e il bianco

Un romanzo con tanti dettagli, le immagini prendono forma nella mente e sembra d’ essere dentro la storia. La curiosità di voler scoprire cosa succederà porta a leggere più pagine possibili. Consiglio la lettura.

Un’esperienza di lettura intensa, a tratti famelica. Il romanzo ci porta indietro nel tempo, alle atmosfere rétro dell’Inghilterra dell’Ottocento, descritte con pennellate tanto vivide e azzeccate al punto che il lettore viene catapultato direttamente nel bel mezzo della trama, tra i personaggi descritti, con la sensazione di assistere in prima persona ai fatti e ai dialoghi delle figure che animano il romanzo, di percepire dentro di sé le loro riflessioni interiori. Una delle poche volte nella mia vita in cui – giunta alla fine - ho sperimentato una fitta di dolore, consapevole che tutto quello che stavo vivendo in quelle pagine, si sarebbe bruscamente interrotto una volta che avessi chiuso il libro. E con esso, anche una parte di me.

Il romanzo cattura il lettore fin dalla prima pagina. L’autore ci accompagna silenziosamente per tutto il romanzo, attraverso descrizioni molto dettagliate di tutto ciò in cui i protagonisti si imbattono. L’incipit è molto originale perché introduce alla narrazione attraverso un personaggio del tutto secondario ma che sintetizza il senso della storia che andremo a leggere. La storia di Sugar infatti è la storia di una prostituta che vive in un’epoca di contraddizioni, in cui gli emarginati pagano le conseguenze delle perversioni e delle debolezza altrui. Tuttavia, la sua storia è anche quella di un riscatto, di una donna che riesce a riprendersi ciò di cui era stata privata, strappandolo alla persona che non aveva esitato a fare di lei un semplice oggetto di cui disporre a proprio piacimento.