L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Con questo libro Dario Bressanini, partendo dal tema del cibo, elabora un importante ed interessante riflessione sulla comunicazione in ambito scientifico e il potere che questa esercita o che potrebbe esercitare sulle masse nel determinare i loro consumi.
Sembra essere un po' affetto dalla sindrome di Sheldon Cooper, questo Bressanini... scientifico e asettico, a tratti sarcastico e irritante. Il libro che ha scritto è comunque un ottimo testo divulgativo, sia per la piacevolezza di lettura sia per la serietà con cui vengono trattati gli argomenti. In special modo ho trovato l'analisi dei singoli casi sempre molto accurata: partendo solo da fatti accertati e giungendo a risposte giustamente non sempre definitive. Guardando al libro nel suo insieme, però, questi casi restano un po' scollegati tra loro. Manca organicità al testo. La pecca più grande, tuttavia, la si ha quando l'autore vuole trarre conclusioni più ampie e generalizzate (in particolare sull'agricoltura biologica)... forse perché per avere una visione d'insieme è necessario ricorrere anche ad altri campi del sapere nei quali (magari) l'autore non è così ferrato come in quello chimico. In sostanza, una visione riduzionista molto acuta e dettagliata, mentre una visione d'insieme molto meno convincente.
L'autore ha una visione limitata e pregiudiziale dei problemi che affronta, a dispetto del titolo. Per tutti i problemi che analizza riporta solo alcuni aspetti, senza ampliare il discorso analizzandone tutte le varianti possibili, ma circoscrivendolo al suo campo di analisi, cioè la chimica. Insinua opinioni spacciandole per fatti scientifici. Così la molecola d'acqua prodotta in laboratorio è più pura di quella che si può trovare in un torrente: peccato che la prima non si possa bere e che tal quale non porti alcun beneficio all'organismo. Così l'apporto di zuccheri viene banalizzato alla sola tazzina da caffè: secondo alcuni studi gli zuccheri liberi assunti sono 40g in una giornata. E ad ogni modo non ci vuole un genio per capire come gli zuccheri facciano parte della nostra dieta: dai cibi confezionati alle bibite. Non solo il caffè. Così decenni di studio sugli OGM rientrano a far parte, secondo l'autore, dello stesso processo evoluzionistico che ha permesso dopo MILIONI di anni a uomini, volpi e alberi di essere oggi quello che sono. Così per difendere i suoi amati OGM smentisce giustamente che i semi OGM siano sterili, ma si guarda bene dal dire che non è possibile ripiantare i semi OGM perchè bisognerebbe RICOMPRARE la licenza. Dunque non sono semi che si possono comprare solo una volta, ma il contadino è obbligato a ricomprarli ogni anno, e non per un problema di resa, ma di BREVETTO. Così per i temi che gli stanno a cuore NON gira "tutte le carte" (per citare il suo esempio del test cognitivo di Wason), mentre cerca strenuamente di confutare tutte le altre teorie (bio, natura, ambiente, etc: la solita noia insomma) girando tutte le carte possibili. Così afferma dell'esistenza di pesticidi di sintesi meno dannosi di altri "naturali" ammessi nel biologico, ma si dimentica di citarne i nomi, confermando il livello di non-informazione del suo libro. Così i prodotti omeopatici sono solo acqua con lattosio, senza specificare che fino alla diluizione di 11CH difatto sono ancora presenti delle molecole del principio attivo. Ma l'importante è banalizzare anche qui il discorso, non approfondirlo. Così il cibo biologico costa di più perchè ha una resa minore, ma non si interroga su come l'"altro" cibo possa avere dei prezzi così bassi a fronte dell'energia spesa per produrlo. Così la "rivoluzione verde" attuata grazie ai fertilizzanti chimici ha incrementato la biodiversità (ma dove? solo nella matrice suolo o anche nelle altre matrici ambientali? e l'inquinamento dovuto ai composti azotati nelle acque?) nei paesi sviluppati, riducendo le aree coltivate e aumentando le aree incolte. Nei paesi sviluppati. Nei paesi in via di sviluppo le aree incolte sono state comprate da occidentali e cinesi, deforestate, e usate per pascoli, allevamenti e colture intensive per nutrire i paesi sviluppati di cui sopra. E poi siamo così sicuri che in Europa le aree coltivate si siano ridotte a favore di quelle incolte? E la cementificazione? Mancano i numeri. Se l'uomo necessita di meno terra per mangiare, perchè non costruire di più? Dopotutto, è qui che sta il business. Ah no è vero, dimenticavo: il vero business è nel cibo biologico. AGGIORNAMENTO: se la tesi dell'autore, cioè che grazie alle moderne tecniche agricole e ai maggiori rendimenti le aree agricole si son ridotte a vantaggio di altre aree naturali aumentando così la biodiversità (tesi dell'autore NON dimostrata dai numeri), potrebbe essere vera per il XX secolo, ciò non è più vero, per l'Italia e per l'Europa, almeno a partire dal 1990 e fino al 2012 (dati CORINE Land Cover del 1990, 2006 e 2012 - www.eea.europa.eu) L'autore si vuole contrapporre al marketing del "bio", del "naturale", dell'"ambientalismo", facendo egli stesso marketing (per vendere i suoi libri, immagino) ponendosi come "originale" voce fuori dal coro quando invece è ben inserito nel panorama agro-alimentare main-stream globale. Vede del marcio e del business in qualsiasi cosa non sia OGM o medicina convenzionale o chimica di sintesi. Come se questi 3 temi siano guidati da aziende no-profit che cercano nient'altro che nutrire e far star bene l'umanità. Buoni i tentativi di analizzare i fatti con gli studi scientifici, peccato che ogni tanto si perda nella sua arroganza e circoscriva troppo i problemi, puntando sempre il dito contro tutto e tutti ma che alla fine sono sempre gli stessi. Noioso. L'autore parte ogni volta dalla sua tesi e cerca di confermarla: un metodo scientifico opinabile. Afferma che la scienza è separata dall'ideologia, che è oggettiva o che almeno dovrebbe esserlo: peccato che le implicazioni che essa comporta, a livello sociale, etico e politico, non lo siano! Cita studi scientifici sull'alimentazione, notoriamente affetti da gravi problemi di rappresentatività del campione, ma che lui comunque continua a citare come fossero la Bibbia. Ma alla fine confessa: "la pubblicazione su una rivista non è una garanzia che la ricerca sia valida", o ancora "la scienza non fornisce sicurezze, solo probabilità". Tutto il suo livore e attacchi sostenuti da "probabilità"...che poi alchemicamente diventa "verità", o "bugia", a seconda si tratti di OGM o omeopatia. Critica i toni "manipolatori, intimidatori, arroganti" degli altri: ma il suo libro non è da meno, sicuramente in quanto arroganza. Mette continuamente da parte l'etica ponendo al centro delle scelte dell'uomo la SCIENZA, unico faro dell'umanità. Ma questo, ovviamente, può essere opinabile. E con questo penso di aver detto tutto. Non compratelo. Non perdete tempo a leggerlo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore