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Anno edizione: 2011
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Un memoir che dovrebbe essere letto da tutti. Dovrebbe essere proposto nelle scuole, anche solo per far conoscere una realtà agghiacciante, spesso ignorata. Un racconto coraggioso, che offre una prospettiva inedita.
L’autore racconta in modo coinvolgente la sua infanzia felice in Sierra Leone prima dell’arrivo della guerra civile che lo trasformerà in un soldato bambino rubandogli l’adolescenza e l’innocenza. Lui è stato fortunato perché si è salvato ed è riuscito a ricostruirsi un’esistenza negli Stati Uniti, ma è terribile quello che è stato fatto a questi bambini: non solo hanno dovuto assistere alle morti dei propri familiari e alle violenze più efferate, ma hanno dovuto scappare nella foresta per cercare di sopravvivere. Poi, catturati o dai ribelli o dall’esercito regolare, sono stati trasformati in macchine da guerra con l’incitazione all’odio e con le droghe. Il bambino perde la sua umanità e sarà difficilissimo ricostruire la sua personalità nei centri di riabilitazione. Sono stata molto colpita dal fatto che gli educatori cercano continuamente di far capire ai bambini che non è stata colpa loro se hanno ucciso, brutalizzato persone, bruciato incendi etc, ma che sono anche loro vittime della violenza e di una guerra insensata. Il percorso di riabilitazione è durissimo (l’autore racconta come la frase “non è colpa tua” ripetuta come un mantra dagli educatori e dalle infermieri risultava insopportabili a tutti i ragazzini il cui unico desiderio era riavere le loro armi), ma qualcuno può farcela e può ricominciare a vivere. Il libro è scritto molto bene, le descrizioni dei posti sono efficaci e l’autore ti fa entrare nella mente di un adolescente traumatizzato costretto a brutalizzare le persone invece di vivere, come sarebbe suo diritto, l’adolescenza con i tipici problemi familiari, scolastici o di rapporti con gli altri.
Ho finito di leggerlo ieri. Tutto come mi aspettavo: bello, vero e quindi coinvolgente. La storia è struggente e drammatica perchè così oramai è la condizione di troppi paesi africani. Un libro che fa riflettere perchè ci fa vedere attraverso gli del protagonista che ha vissuto e conosciuto a fondo l'orrore della guerra in un'età in cui avrebbe dovuto giocare ed innamorarsi.
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