L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2025
Anno edizione: 2025
Promo attive (0)
Libro presentato da Daniele Rielli nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025.
Ambientato in meno di una settimana, Ma io quasi quasi è un romanzo d’esordio fluido e consapevole, che prova a sciogliere i nodi di una vita intera, nella speranza che arrivi il momento in cui sarà possibile, finalmente, respirare di nuovo.
«Papà, quando ci vediamo?»
Riccardo sta vivendo in funzione del prossimo giovedì. È il giorno del verdetto: la dottoressa Fontaneto stabilirà se potrà continuare a vedere sua figlia oppure no. Cercando di sopravvivere all’attesa, si distrae stendendosi ossessivamente strati di crema Nivea sulle mani, andando in palestra, lavorando come osservatore calcistico, dimostrando all’attuale compagna che ha smesso di drogarsi, andando a nuotare, provando persino a ricominciare a fumare. Sembra una premessa disperata, ma il romanzo di Michele Bitossi è tutto fuorché disperato: nella perdita di qualsiasi riferimento logico, Riccardo De Vita è un personaggio ironico e sopra le righe; i suoi incontri sono spesso esilaranti – tra tutti, quello con l’indimenticabile musicista degli anni ’60 Shel Shapiro, che gli ruba gli occhiali da sole in Autogrill.
Proposto da Daniele Rielli al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione: «Una delle qualità migliori che può possedere un romanzo è la capacità di sedurre il lettore che ne sfogli per caso le prime pagine. Ma io quasi quasi di Michele Bitossi è un libro di questa specie, lo so perché il lettore rapito sono io. Ho trovato questo romanzo in mezzo a una pila di altri libri che mi erano stati inviati, ho letto quasi distratto la prima pagina, poi la seconda e alla terza ho capito che ci sarei caduto dentro. E infatti per due giorni ci sono tornato ad ogni occasione utile, già dispiaciuto per il momento in cui l’avrei finito. La storia, come sempre accade con i buoni libri, rende meglio nel romanzo che non raccontata in due righe, tuttavia eccola qui: un uomo, un padre, nella settimana che precede il momento in cui scoprirà se potrà ancora vedere sua figlia. Essendo io stesso diventato padre da poco tempo, un’eventualità del genere mi risulta terrificante; per fortuna nel mio caso è qualcosa di lontano, non è però così per migliaia di padri che vivono questo dramma nell’indifferenza generale, quando non nell’implicita condanna. Ma io quasi quasi tuttavia non è, per fortuna aggiungerei, un romanzo di denuncia: la spada di Damocle, per quanto drammatica, pende quasi silenziosa sulla testa del protagonista mentre questi cerca di stare lontano dalla cocaina, di scoprire qualche improbabile talento calcistico per la squadra di serie C per cui lavora e di non far naufragare la storia con la sua irosa – e divertentissima – nuova compagna. Qualcuno potrebbe sostenere che il protagonista di questo romanzo, nella sua rassegnata e autolesionistica passività, sia l’esatta rappresentazione dell’Uomo Occidentale odierno. Può darsi, non so. Quello che so, anzi quello che ho scoperto dopo aver finito il libro, è che Bitossi nella vita fa l’autore di canzoni e quindi sa maneggiare le parole, ma non aveva mai scritto un romanzo prima. Ha fatto in compenso un corso con Paolo Nori, che deve avergli insegnato bene. Bitossi ha uno sguardo brillante, una lingua con un’identità – ovvero una forma adatta all’opera – e il mondo del suo racconto è così preciso e dettagliato da mettere sotto una nuova luce quello in cui viviamo. Probabilmente per tutti questi motivi Ma io quasi quasi è un romanzo al tempo stesso letterario ed estraneo, contemporaneo e sincero, vitale e pieno di misura. Soprattutto, non ha addosso nessuno di quei freni e di quelle inibizioni convenzionali che affliggono tutti noi scrittori di professione, chi più chi meno. Forse anche per questo Ma io quasi quasi è una boccata d’aria fresca e sono felice di proporlo, per così dire a pieni polmoni, al Premio Strega.»
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore