Scrittrice ungherese. Nel 1956 è spettatrice dell’invasione del suo paese da parte dei carri armati sovietici. Fuggita con la famiglia in Svizzera, trova un impiego presso una fabbrica di orologi. Comincia a scrivere nella sua lingua di adozione, il francese, prima testi per il teatro, poi romanzi che la impongono all’attenzione del grande pubblico: Il grande quaderno (1987), La prova (1990), La terza menzogna (1992) – che nella traduzione italiana confluiscono a formare La trilogia della città di K (1998) – in cui le storie parallele di due gemelli, Klaus e Lucas, si dipanano in un labirinto di disperazione morale e bruciante dolcezza, sullo sfondo di una guerra divoratrice.
Anche nelle opere successive (Ieri, 1995; L’analfabeta, 2004; Dove sei Mathias?, 2006) la sua prosa scarna e tagliente scandisce i battiti di un mondo allucinato e crudele, consegnando al lettore una testimonianza impietosa, venata di dolente nostalgia.
Tra i libri pubblicati in italiano, ricordiamo anche la raccolta di racconti La vendetta (Einaudi 2005) e Chiodi, edito da Casagrande nel 2018.
Muore a Neuchâtel - era naturalizzata svizzera - 27 luglio 2011.