Patrick White è stato un importantissimo scrittore australiano, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1976. Figlio di proprietari terrieri, visse a lungo in Inghilterra, dove compì gli studi universitari ed ebbe il suo esordio di narratore (con il romanzo Valle felice, Happy valley, 1939, storia di un cow boy australiano). Una prima importante svolta nella sua attività letteraria fu segnata da Mai un passo amico (The aunt’s story, 1948), in cui la frammentazione della struttura narrativa corrisponde all’incapacità del protagonista di conciliare illusione e realtà. Nei romanzi successivi al suo ritorno in patria è esplicito il tentativo di «popolare il grande vuoto australiano», creando una nuova mitologia della ricerca del senso dell’esistenza. Appartengono a questo periodo L’albero dell’uomo (The tree of man, 1955, nt) e L’esploratore (Voss, 1957). Quest’ultimo romanzo narra di un tedesco che percorre il continente australiano, guidato dagli aborigeni: il viaggio è metafora di un itinerario di purificazione. Una nuova fase della produzione si aprì con l’invenzione dell’immaginario sobborgo di Sydney, Sarsaparilla, dove è ambientato I passeggeri del carro (Riders in the chariot, 1961), storia di guerra e di persecuzione razziale, e che ricompare nei lavori teatrali dello stesso periodo (La stagione a Sarsaparilla, The season at Sarsaparilla, 1962, nt). White tornò ai romanzi di vigorosa e complessa concezione con Mandala solido (The solid Mandala, 1966), intricata vicenda di due gemelli, e soprattutto con Il vivisezionatore (The vivisector, 1970, nt), storia d’un artista e riflessione sulla natura dell’arte, e L’occhio dell’uragano (The eye of the storm, 1973). Più piano e accessibile è Una frangia di foglie (A fringe of leaves, 1976, nt), storia d’una donna bianca che va a vivere fra gli aborigeni munita appunto solo d’una frangia di foglie. Nel 1976 White ottenne il premio Nobel per la letteratura. Nel 1981 pubblicò la sua autobiografia, Ombre sullo specchio: un autoritratto (Flaws in the glass: a self-portrait, nt). Da ricordare ancora Tre pezzi difficili (Three uneasy pieces, 1988, nt) ultima meditazione sulla vecchiaia, la saggezza e la morte.