Lettera al padre

In quel poco che ho letto di Kafka, spesso ho avuto la sensazione di non aver compreso tutto, e non solo di non aver afferrato il senso complessivo di un testo, ma anche e soprattutto cosa muovesse di volta in volta i soggetti... poi ho deciso di prendere in prestito dalla biblioteca "Lettera al padre" e sono sono riuscito a fare un po' di luce su questo autore che, nonostante tutto, mi attraeva con una forza grandiosa e misteriosa. Mi piace farmi coinvolgere da quello che leggo, lavorare per immagini, ma poche volte mi è capitato di piangere, e spesso proprio sulle lettere, forse perché non sono mediate, forse perché non sono destinate alla pubblicazione ma solo agli occhi e al cuore di chi le riceve. Tante volte, a leggere scritti privati, ho l'impressione di violare la sfera più intima e personale di un artista, ma è uno dei pochi modi per comprenderne l'umanità e l'opera. Kafka, da figlio, ha insegnato qualcosa anche a me che sono padre. Poi, con la fantasia, ho immaginato che il suo di padre quella lettera l'avesse letta - in un altro mondo, in un altro tempo: non che tra loro potesse ormai cambiare qualcosa, ma sapere che è rimasta nascosta tra le sue carte per quasi trent'anni dopo la sua morte, senza mai poter giungere a destinazione, è stato molto doloroso.

Molto bello

Libro che apre le porte all’analisi e alla comprensione del pensiero dell’autore. Nella sua brevità ti fa capire le dinamiche famigliari che hanno accompagnato Kafka nella sua crescita, e soprattutto viene raccontato il perché dei dubbi e delle paure dell’autore. Un libro illuminante, consigliatisso!