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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
Geniale, inquietante, depravato, perverso, folle e coinvolgente, il nuovo romanzo dell’autrice di Il mio anno di riposo e oblio.
«Quando chiedeva consiglio agli uccelli, quelli rispondevano che non sapevano nulla dell’amore, che l’amore era un difetto propriamente umano che Dio aveva creato per controbilanciare il potere della avidità degli uomini.»
«Attraverso un mix di stregoneria, inganno, omicidio, abusi, deliri, conversazioni assurde e momenti raccapriccianti, Moshfegh crea un mondo in cui non vorresti mai abitare, ma dal quale non puoi distogliere lo sguardo.» - The Atlantic
«Ciò che colpisce qui non sono tanto le capacità di Moshfegh con i personaggi o la narrazione, o anche il suo stile… quanto le qualità che Lapvona condivide con un dipinto di Francis Bacon: raffigurare con una vitalità sanguigna l’animale umano nel suo caos originario, senza morale né giudizio.» - The Guardian
«Disturbante, crudo, nero. Il mondo tratteggiato da Ottessa Monshfegh in Lapvona è governato da ferocia, bugie, avidità, egoismo, ignoranza, disuguaglianze sociali e annessi mali, dunque in parte tristemente vicino alla realtà odierna.» - Il Fatto Quotidiano
«Un libro che al passo rapido, da cinepresa, fa seguire una bulimia tematica che non lascia scampo, innescando una curiosità continua, pari solo al disgusto di cui, il narratore, è tronfio artefice.» - Sara Annicchiarico
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro che racchiude il concetto di capitalismo. Non il mio preferito dell'autrice, ma ben scritto
Ho detestato tutti i personaggi, dal primo all'ultimo. Perchè sono gretti e crudeli e più ancora perché la loro meschinità e stupidità fa sì che neanche si rendano conto di quanto gratuita e inutile sia la loro cattiveria. In merito al romanzo, il mio giudizio è un meh. L'ho trovato molto gore, e se all'inizio le scene più cruente mi impressionavano (soprattutto perché descritte in modo asettico e piatto, come se la disumanità fosse ordinaria), in un secondo momento ho avuto l'impressione che la Moshfegh ci sguazzasse un po' in questa morbosità, e la brutalità del romanzo fosse più fine a sé stessa che non altro. Lo conferma la trama, che è molto debole e anzi, a tratti quasi inesistente. Sembra una sequela di episodi horror che mostrano quanto profondamente meschini siano i personaggi.
brutto e morboso
Recensioni
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