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Anno edizione: 1989
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 1985
Esercitato da lungo tempo a percepire nella «Grande Marcia» verso l’avvenire la più beffarda delle illusioni, Kundera ha saputo mantenere intatto il pathos di ciò che, intessuto di innumerevoli ritorni come ogni amore torturante, è pronto però ad apparire un’unica volta e a sparire, quasi non fosse mai esistito.
«Il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell'intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualità con cui è scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere» - Italo Calvino
«Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell'aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla "compassione" verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. Così accade nel romanzo: Tomás ama Tereza, Tereza ama Tomás: Franz ama Sabina, Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz; quasi come nelle Affinità elettive si forma il perfetto quadrato delle affinità amorose.» - Pietro Citati
«Un libro che racconta come il pensiero del bene condizioni la vita di una persona quanto il male.» - Francesco Piccolo
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Molta filosofia, poca trama. Pesante e lento in alcuni punti, resi più godibili dai capitoli molto brevi. Molte riflessioni apprezzatissime, non ha convinto appieno
Uno dei romanzi più belli che abbia mai letto. Sono stato sempre crucciato di essere stato in dietro rispetto ad altri che l'avevano letto già durante il liceo, eppure mi rendo conto che tante cose non le avrei potute né cogliere né capire anni fa e soltanto con gli strumenti e la maturità di oggi ho potuto afferrare l'essenza del messaggio di Kundera in questo romanzo. Uno di quei libri he andrebbe riletto più volte per coglierne sempre i particolari, i rimandi interni, le sfumature (tipiche dell'autore), e per trattenere dentro come un pezzo sempre nuovo della filosofia racchiusa in Kundera e in questo romanzo. Quando ho finito la lettura, la prima cosa che ho pensato è stata; "Non credevo che un essere umano potesse partorire un'opera così completa, geniale, commovente, tra narrazione e riflessione". È un'opera che ha la sua compiutezza e il vantaggio (anche naturale, certo) di un linguaggio moderno. Ma è la lingua, e con essa il pensiero, ad essere scorrevole nell'autore. Cosa è che fa una vita pesante o leggera?
In assoluto tra i libri più belli che abbia mai letto: non solo filosofico, ma anche super scorrevole
Recensioni
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