L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2014
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Alëša ♥️ Sono contenta che Dostoevskij non ha realizzato il suo proposito di scrivere un nuovo romanzo il cui protagonista sarebbe stato Alëša, voleva farne un rivoluzionario e assassino politico. Avrebbe stravolto totalmente l’anima bellissima del personaggio. Invece credo che il bello del finale di questo romanzo sia proprio questo: un finale aperto e a libera interpretazione che non poteva non concludersi che con la saggezza e la speranza di Alëša. È vero Fedor, non hai potuto portare a termine il tuo progetto (avresti creato sicuramente un altro gioiello) ma hai regalato ai lettori un opera immensa e la possibilità di immaginare il destino dei tre fratelli a proprio gradimento. Per me Mitjia scapperà in America con Grusenka ma tornerà in Russia solo dopo tanti anni, da solo; Ivan non sopravviverà alla febbre cerebrale e Alëša realizzerà il suo destino così come suggerito da padre Zosima. Che dire, è stato un lungo viaggio a volte pesante a volte splendido ma di certo immenso. Leggere Dostoevskij è come fare un viaggio nella psiche umana, scrutarla a fondo fino alle viscere più profonde. A lettura terminata hai la sensazione di essere in qualche modo cresciuta interiormente, senti che la tua anima è più matura e più saggia e pronta a vivere le assurdità che la vita comporta. 🧳❤
La quantità di argomenti che dovrebbero essere trattati in una recensione de “I fratelli Karamazov” potrebbe generare, a mio pare, una tesi di laura. Questo perché, in quanto ultimo libro di Dostoevskij ne rappresenta una sintesi non solo in quanto scrittore, ma in quanto pensatore e uomo. Infatti, alle vicende della famiglia Karamazov, si alternano da numerose riflessioni sulla morale, sulla religione e sull’essere umano. Laddove lo si “scremi” dei fattori citati precedentemente, la storia che ne resta è comunque complessa anche l’immedesimazione arriva facile poiché l’immagine del conflitto con una figura o entrambe le figure genitoriali rimarca costantemente la vita di tutti noi. Grazie al suo stile ironico e un po’ pungente, Dostoevskij esaspera questo conflitto, arrivando fino all’azione estrema e cioè il parricidio. Prima ci presenta Fëdor Pavlovič come una figura quasi caricaturale, lontano dall’immagine di un padre-padrone violento e cattivo che ci fa dire “beh se l’è meritato”, ma più si va avanti con la lettura e più emerge quando questo personaggio sia egoista e moralmente abietto. A causa delle sue azioni tutti i personaggi, senza neanche uno escluso, sono tormentati e soffrono fisicamente, emotivamente o spiritualmente. E a fine romanzo la domanda è solo una: cosa ne sarebbe stato dei fratelli Karamazov se solo Fëdor Pavlovič fosse stato meno egoista e più un padre?
Secondo molti il vertice letterario di F.Dostoevskij, questo libro rappresenta sicuramente la sua impresa più ardua. Confluiscono in questa opera tutti i temi più importanti della scrittura e della filosofia dell'autore. La trama vi rapirà e vi farà dimenticare della dimensione - per molti spaventosa - del libro.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore