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Anno edizione: 2019
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Un romanzo pirotecnico corredato da una galleria di personaggi bizzarri, che come un crescendo rossiniano comincia in sordina per poi evolversi in una serie di rocambolesche avventure fino al ritrovamento dell'agognato tesoro. Ma quale?
«Mi piace l'idea che questo romanzo possa essere ancora più inclassificabile degli altri miei libri e che diventi di fatto un libro intergenerazionale, avventuroso e intrigante per un pubblico giovane, sensuale e crudele per un pubblico adulto» – Michel Bussi
«"La follia di Mazzarino" è il più picaresco dei romanzi di Michel Bussi dove luoghi e persone cambiano faccia. Proprio come nei ritratti di Picasso» - Robinson
A sei anni il piccolo Colin Remy vive la tragedia della perdita di entrambi i genitori: la madre in un incidente stradale, il padre suicida in seguito allo scandalo che ha travolto il cantiere di scavi archeologici da lui diretto dopo un incidente che ha causato la morte di tre operai sull'isola anglo-normanna di Mornesey. Colin cresce con gli zii. Nel tempo, però, insieme a lui cresce il sospetto, e poi la convinzione, che il padre non sia davvero morto: Colin lo capisce da alcuni indizi, vecchie fotografie, parole scambiate a mezza bocca dagli zii... Finalmente, alla vigilia dei suoi sedici anni, con la scusa di frequentare un corso di vela decide di tornare sull'isola di Mornesey alla ricerca della sua infanzia e possibilmente del genitore scomparso. Un mondo nuovo gli si apre davanti. Scopre che il padre archeologo non si dedicava soltanto agli scavi e al restauro della vecchia abbazia di Saint-Antoine, ma era anche sulle tracce di un tesoro leggendario chiamato la Follia Mazzarino. Scopre che l'isola delle vacanze è in realtà un'isola di criminali. Scopre che i parenti possono essere serpenti. Scopre infine di essere, suo malgrado, depositario di un segreto che quegli stessi criminali stanno affannosamente cercando. Aiutato da Madi, graziosa sedicenne borderline, e Armand, l'amico gracile con quoziente d'intelligenza 140, Colin spazia dalla superficie dell'oceano ai labirintici sotterranei dell'isola alla ricerca in realtà di un doppio tesoro, cioè suo padre e la Follia Mazzarino, inseguito da malfattori senza scrupoli decisi a carpirgli il suo misterioso segreto a costo di fargli la pelle.
«Come nella maggior parte dei miei romanzi, almeno i primi, La Follia Mazzarino si diverte a giocare con la Storia, simboleggiata giustappunto dalla Follia Mazzarino: i protagonisti partono alla ricerca di un tesoro, dispongono di una mappa cifrata, si perdono in gallerie sotterranee... In questo senso La Follia Mazzarino può apparire come un romanzo di formazione, solare e ludico. Io invece lo considero il mio romanzo più personale. Mi piace che abbia l'eleganza di mascherare la propria crudeltà e la gravità del destino disperato di Colin, il protagonista adolescente che non può fidarsi degli adulti, con una caccia al tesoro piena di sviluppi. (...) Ho un affetto particolare per la leggerezza di questo romanzo turbato da un intreccio da incubo. Mi piace l'idea che possa essere ancora più inclassificabile degli altri miei libri e che diventi di fatto un libro intergenerazionale, avventuroso e intrigante per un pubblico giovane, sensuale e crudele per un pubblico adulto». (Michel Bussi)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il libro si legge perché la storia ti prende e vuoi sapere come va a finire, non l'ho trovato un capolavoro. Se si cerca un giallo veloce e scorrevole, senza troppe pretese, questo è il ibro giusto. Parla di Colin, un ragazzo orfano di quasi sedici anni, che va a fare una vacanza su un'isola dove aveva vissuto da bambino coi suoi genitori. Proprio su quest'isola vede alla guida di un furgone suo padre e da lì inizia a dipanarsi una storia di amicizia, intrighi e mistero.
Diffidare, di tutto e di tutti. E' questo, d'altro canto, che si ripete Colin ad ogni passo. E "diffidare" è la parola d'ordine nei libri di Michel Bussi, "La follia Mazzarino" non fa eccezione. Diffidare è quello che fa Colin con i suoi zii da dieci anni, e cioè da quando gli hanno detto che suo padre è morto. A maggior ragione dal momento che lo vede vivo e vegeto alla guida di un furgone sull'isola di Mornesey, dove Colin è nato e dove adesso è tornato con la scusa di seguire un corso estivo di vela. Diffidare, anche degli amici a cui ha chiesto aiuto nella ricerca della verità sul suo passato. Diffidare è anche quello che fa Simon, la cui storia viene raccontata a capitoli alterni a quella di Colin. Simon è l'agente di sicurezza dell'isola di Mornesey che si troverà ad indagare per conto suo sull'evasione di due detenuti dal carcere dell'isola, uno colpevole di numerose rapine a mano armata, e l'altro un piccolo funzionario a cui restano da scontare soli due mesi di carcere. Ma è veramente così semplice? Ancora una volta, diffidate. In un libro ricco di colpi di scena dove, come spesso accade con Bussi nessuno è ciò che dice di essere, e. soprattutto, nessuno è esente da essere sospettato, alla ricerca del famigerato tesoro conosciuto come "la follia Mazzarino". Un tesoro così ricco, si vocifera, per trovare il quale in molti sono disposti a tutto, anche ad ordire un piano così ben articolato da non deludere i lettori che Bussi ha ormai abituato alle sue macchinazioni.
L'ho letto dopo Ninfee nere, che mi ha portato ad avere aspettative altissime anche per questo romanzo che, invece, ho trovato piuttosto deludente. La prima metà è molto noiosa, ma nella seconda parte si riprende, almeno dal punto di vista del ritmo. Quello che non funziona sono i personaggi, con un protagonista di una stupidità rara, e i dialoghi che sembrano spesso finti e posticci, soprattutto quelli tra gli adolescenti. Anche la spiegazione finale che chiarisce tutti i punti lasciati in sospeso, per quanto coerente con la narrazione, è così inverosimile che ho dovuto offrire una cena alla mia sospensione dell'incredulità per evitare che scappasse a gambe levate.
Recensioni
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