Propr. Ernst Wilhelm W. Regista tedesco. Vive gli anni decisivi della sua formazione artistica tra Parigi e Monaco realizzando alcuni cortometraggi (tra i quali il più interessante è Polizeifilm, Film sulla polizia, 1969) e dedicandosi anche alla critica cinematografica. Grande appassionato di musica rock e cultura americana, realizza nel 1970 Summer in the City (Estate in città), il suo primo lungometraggio, cui segue un anno dopo Prima del calcio di rigore, tratto da un romanzo di P. Handke, che segna con precisione le coordinate della sua poetica, fatta di sguardi sulla quotidianità e la sua non significazione, di personaggi che faticano a comunicare, di un cinema che tende a privilegiare l’evidenza visiva più che la sottolineatura verbale. Dopo la parentesi poco personale di La lettera scarlatta (1972), si dedica alla realizzazione della «trilogia della strada»: Alice nelle città (1974), Falso movimento (1974) e, soprattutto, Nel corso del tempo (1976), in cui il modello narrativo del viaggio diventa strumento di conoscenza esistenziale dei personaggi ma anche acuta riflessione sulla stretta connessione, anche metaforica, che unisce il cinema al movimento. La struttura del giallo, già usata e rielaborata nelle opere degli esordi, torna con L’amico americano (1977) e Hammett - Indagine a Chinatown (1982), realizzato negli Stati Uniti e prodotto da F.F. Coppola, su cui pesano grandi difficoltà realizzative e interminabili pause di lavorazione durante le quali W. realizza Nick’s Movie - Lampi sull’acqua (1980), opera particolarissima che, cominciata come film girato insieme al grande regista N. Ray, diventa sofferta documentazione degli ultimi giorni di vita del maestro statunitense che lotta fino alla morte contro il cancro. W. ripercorre i difficili rapporti avuti con Coppola in Lo stato delle cose (1982), che racconta dall’interno la genesi di un film segnando una cesura nella carriera del regista che lascia maturare con potente misura narrativa le riflessioni sul senso e il destino del cinema già abbozzate nei suoi primi lavori. Dopo Paris, Texas (1984), sguardo negli Stati Uniti e sulla crisi della famiglia, cadenzato su ritmi dilatati e immagini di grande potere evocativo, ottiene un notevole successo con Il cielo sopra Berlino (1987), in cui la metropoli, ancora divisa dal muro, viene attraversata da un angelo che insegue un amore terreno fino a farsi di nuovo corpo materiale, mentre intorno tragedia e sottile umorismo disegnano un complesso panorama che gli eleganti movimenti della mdp restituiscono splendidamente. La riflessione sull’etica delle immagini e sull’importanza dell’atto del vedere diventa elemento fondamentale nell’ambizioso ed enciclopedico Fino alla fine del mondo (1991), nella sua seconda incursione fra gli angeli di Così lontano, così vicino! (1993), ma anche nel più leggiadro e disinvolto Lisbon Story (1995). Ancora nel 1995 collabora con M. Antonioni alla regia di Al di là delle nuvole, mentre nel 1997 torna ad analizzare la violenza dell’immagine in Crimini invisibili, retorica antologia dei temi ricorrenti nella sua filmografia. Il brillante documentario su alcuni musicisti cubani Buena Vista Social Club (1998) segna il ritorno di W. alla sua passione per la musica, unitamente al documentario L’anima di un uomo (2003), celebrazione di tre grandi bluesmen americani nell’ambito del progetto di sette film in omaggio alla «musica del diavolo» coordinato e voluto da Martin Scorsese, mentre The Million Dollar Hotel (2000), pur irrisolto, conferma come il regista tedesco sappia porre il proprio originale talento visivo sempre dalla parte dei perdenti e dei marginali. La terra dell’abbondanza (2004) e Don’t Come Knocking (2005) costituiscono invece un ulteriore dittico sull’America e, forse, anche il congedo di W. dalla sua passione americana: il primo denuncia il male di vivere che serpeggia nell’America di George W. Bush dopo l’11 settembre con una ballata amara e disincantata sulle note di Leonard Cohen e David Bowie, mentre il secondo – scritto e interpretato da S. Shepard nei panni di un attore di western di serie B che fugge dal set per andare alla ricerca di un figlio che non ha mai conosciuto – è un atto d’amore intriso di nostalgia per un cinema e un’America che non ci sono più. Il poco riuscito Palermo Shooting (2008) è di nuovo un film europeo, vicenda di un fotografo scampato a un incidente che rimette in discussione la propria vita e si trasferisce da Düsseldorf a Palermo.