Nome d'arte di W. Laura Horowitz, attrice statunitense. Grandi occhi espressivi, bruna, carattere risoluto e difficile, cresce in una comune beatnik in California ed esordisce sul grande schermo nel 1986 con una parte di sfondo nella commedia giovanilistica Lucas di D. Seltzer. Le pellicole successive, quasi tutte interessanti e originali, in pochi anni le fanno raggiungere il successo, grazie anche alla pubblicità indiretta della sua vita sentimentale turbolenta. Dopo il ruolo della protagonista in Schegge di follia (1989) di M. Lehmann, dove interpreta una ragazza che si oppone alla furia distruttiva del suo partner pur condividendo il suo medesimo disagio esistenziale, interpreta la giovane innamorata dell'infelice protagonista nella crudele favola Edward mani di forbice (1990) di T. Burton, amante redentrice nell'horror dal sapore epico Dracula di Bram Stoker (1992) di F.F. Coppola, rampolla della borghesia conformista nella New York di fine Ottocento di L'età dell'innocenza (1993) di M. Scorsese, aspirante film-maker frustrata in Giovani, carini e disoccupati (1994), di B. Stiller, anticonformista Jo nella riedizione di Piccole donne (1994) di G. Armstrong, sabotatrice nell'angoscioso Alien: la clonazione (1997) di J.-P. Jeunet, internata in un manicomio nel drammatico Ragazze interrotte (1999, di cui è anche produttrice) di J. Mangold, malata terminale nel romantico Autumn in New York (2000) di J. Chen. Compare poi in S1mOne (2002) di A.?Niccol, in Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (2004) di A.?Argento, in The Darwin Awards - Suicidi accidentali per menti poco evolute (2006) di F. Taylor, in A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare (2006) di R. Linklater ed è protagonista dello smaliziato Tutti i numeri del sesso (2007) di D. Waters. Eclettica e sensuale, capace di interpretare sia ruoli drammatici che parti più romantiche, anticonformista per carattere e ribelle per vocazione, è una delle interpreti più intense e rappresentative del cinema hollywoodiano contemporaneo.