L' età fragile

Contrastando la mia ritrosia nell'accostarmi a libri premiati, in passato erano risultati deludenti, mi sono immersa in questa lettura che fin da subito mi è sembrata coinvolgente e convincente. E il giudizio non è cambiato fino al termine. Mi sono piaciute la storia e la scrittura, soprattutto questa: periodi brevi ma densi; parole giuste che colpiscono al cuore e che ben si inseriscono nel contesto, mai nessuna usata per fare sfoggio o per accattivarsi il lettore. La trama, che l'autrice ci dice alla fine esserle stata ispirata da un fatto di cronaca accaduto nelle terre abruzzesi anni fa, è compatta, ci fa subito entrare nelle vicende e nei sentimenti che ruotano intorno ad esse, ci dà il senso di quell'aggettivo, fragile, che oltre ad essere presente nel titolo del romanzo, è la cifra del nostro essere e del nostro vivere. A suggerirci che la fragilità non connota solo un'età, quella giovanile, di cui pure ampiamente si parla nel libro, alla quale attribuiamo facilmente esitazioni, incertezze, errori, omissioni, ma l'intera esistenza umana. Se proprio devo trovare un difetto, forse sta nella conclusione, che mi è sembrata un po' brusca, anche perché è molto aperta.

Ero curiosa di leggere questo libro di Donatella Di Pietrantonio...premio meritato. Intenso e profondo il rapporto conflittuale tra Lucia e la sua terra, tra la protagonista e il suo vecchio padre che si ripercuote poi sulla figlia. Stupita di aver ritrovato quel fatto di cronaca che ci aveva inorridito tutti nel lontano 1997...così pieno di particolari ma che si sposa perfettamente nel racconto. Un libro che vale la pena leggere e che fa riflettere

Intenso in alcuni punti ma sbrigativo negli altri. I personaggi non sono approfonditi e i rapporti sembrano volatili: mi aspettavo di più nel rapporto madre-figlia e Lucia-Doralice... poche sono le pagine che ho sottolineate. Rimane comunque una storia godibile