Elegia americana

"Elegia americana" dell'allora misconosciuto, almeno qui in Italia, J.D. Vance, è un libro autobiografico di grande interesse che come altri negli ultimi anni pone alla nostra attenzione il tema dei "poveri bianchi" negli Stati Uniti. La narrazione scorre in maniera fluida, anche se, quello che personalmente mi ha un pochino infastidito, è un certo, forse giustificato, autocompiacimento dell'autore nel racconto della propria ascesa sociale dall'indigenza più nera all'arruolamento nei Marines, al riscatto completo e al successo lavorativo. Avremmo potuto capire che l'autore del libro sarebbe addirittura diventato il braccio destro del presidente Trump? Probabilmente no, ma sulle sue qualità, in generale al di là dell'orientamento politico, non sussistevano dubbi. Quello che ci rimane è un bello spaccato di quell'America silenziosa e incredibilmente ancora semisconosciuta che nell'illusione trumpiana ha creduto anche nelle ultime elezioni.

La storia delle vicissitudini di J.D. Vance I problemi della madre e la grande forza della nonna. Una vita dura che ha portato comunque il protagonista a diventare Vice Presidente. La realizzazione del sogno americano

Il libro ricalca un pochino il percorso di vita dell'autore: all'inizio è lento e faticoso ma poi migliora, si semplifica, diviene più fluido, scorrevole ma mai veramente facile. Infine indugia nella riflessione, nell'analisi. Un buon libro, interessante spaccato di vita, una finestra aperta sull'America meno nota. Lo stereotipo del sogno americano, con la consapevolezza del percorso fatto e delle proprie origini..... Buon acquisto.