Giornalista bielorussa Premio Nobel per la Letteratura nel 2015. Per molti anni ha raccontato ai suoi connazionali gli eventi più importanti dell’Unione Sovietica della seconda metà del XX secolo. Su ognuno di questi eventi ha pubblicato anche libri, e le sue opere sono state tradotte in molte lingue, valendole fama internazionale. Esiliata dal suo paese su comando del Presidente Lukasenko, vive a Parigi.
In Italia sono usciti alcuni dei suoi scritti, tra cui Preghiera per Chernobyl (e/o edizioni, 2002, vincitore del Premio Sandro Onofri per il miglior reportage narrativo) sulle vittime della tragedia nucleare, Ragazzi di zinco (e/o edizioni, 2003) sui reduci della guerra in Afghanistan, Incantati dalla morte (e/o edizioni, 2005) sui suicidi in seguito al crollo dell’URSS, Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo (Bompiani, 2014) e Gli ultimi testimoni (Bompiani, 2016).
Nel 2013 vince il Premio Internazionale per la Pace degli editori tedeschi, ed è indicata come una delle favorite all’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura, che vince nel 2015 con la seguente motivazione: "for her polyphonic writings, a monument to suffering and courage in our time".