Il dardo e la rosa

Iniziare questa trilogia è stata un'ottima idea, poichè mi ha da subito catturato, era da tempo che non leggevo un libro così "massiccio" ma nello stesso tempo scorrevole. Da amante del genere, posso dire che soddisfa tutti i gusti, c'è la giusta dose di mistero, azione, sensualità, stranezze, e una storia da cui si viene trascinati. Perfetto inoltre il personaggio della protagonista, non si potrebbe desiderare voce narrante migliore di Phedre, coraggiosa, forte, appassionata, intelligente, in grado si superare le proprie debolezze. Decisamente consigliato.

Dopo un blocco del lettore ero alla ricerca di un fantasy che non fosse né un "young adult" né una storia già vista e letta tante volte... al momento dell'acquisto ero un po' scettica, ma una volta passati i primi capitoli mi sono trovata completamente immersa. Intricato come il signore degli anelli, avvincente come il trono di spade e con una nota fantastica come in un libro di Terry Brooks, Jacqueline Carey ha creato con la storia di Phédre un racconto avvincente, sensuale e che mi ha appassionata come non avrei mai pensato, entrando a far parte delle mie letture preferite di sempre. L'unica nota negativa forse è l'eccessiva lunghezza della prima parte del libro, povera di trama e ricca di particolari, ma per il resto ho trovato lo stile di questo libro ricercato e piacevole.

Sono stata incuriosita dalla trama del libro e non mi ha spaventato il numero di pagine che è considerevole. Il libro è avvincente anche se l'inizio procede in maniera lenta. Ho trovato la difficoltà maggiore nel capire i meccanismi tra i personaggi, i loro nomi e le loro storie, ma una volta ingranato poi la lettura prosegue in maniera piacevole. La storia cambia spesso ambientazione e questo la rende imprevedibile ma in alcuni momenti alcune situazioni mi sono sembrate tirate per i capelli pur di farle proseguire. La protagonista è un'eroina a tutto tondo e permette di entrare in un mondo avventuroso e a tratti sovrannaturale. Ho rivisto in questa storia quella di "Fanny" dell'omonimo libro, anche se qui i toni e le situazioni sono più morigerati. Sembra quasi che a volte l'autrice voglia osare e spingersi un po' più in là senza però davvero riuscirci e lasciando in sospeso il tutto. Nel complesso comunque un altro buona lettura.