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Anno edizione: 2014
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Anche provenendo da un testo più ampio, da cui lo stesso Rousseau ha salvato questo testo, rimane uno dei testi di critica migliori. Anche se talvolta è possibile trovare contraddizioni vistose, negazione o pezzi mancanti (proprio a causa della mancanza del testo originale), in generale, l'idea di Democrazia, e la ricerca della Libertà, restano per noi europei temi fondamentali. Autore fantastico, qualche nota di ironia nel testo, rende molto godibile la lettura. Tutt'ora negli ambiti di filosofia politica, resta quasi impossibile staccarsi da alcune definizioni di sovranità derivanti da Rousseau. Senz'altro un libro sensazionale, con qualche pecca ed aporia, ma senza le quali non potremmo avere riflessioni. 5/5
Consigliato
'Il contratto sociale' rappresenta uno dei capolavori di J.J. Rousseau. In questo scritto, Rousseau espone ciò che è il contratto sociale, cioè quel contratto che, volente o nolente, ognuno di noi stipula uscendo dallo stato di natura. Rousseau prende spunto dalla prima democrazia che sia mai esistata: la Grecia; prendo spunto anche dall'impero romano. Ne "Il contratto sociale", Rousseau espone ciò che è la società con le sue varie sfumature: partendo dai primi tipi di società e arrivando alle società seicentesche. Inoltre, rappresenta un monito per tutti: Rousseau ci descrive i tre tipi di istituzioni possibili con i rischi a loro annessi. "La democrazia degenera in oclocrazia (governo della massa), l'aristocrazia in oligarchia e la monarchia in tirannide". Concludo citando la prima frase del libro, una frase che, a mio parere, condensa una terribile e attuale verità: "L'uomo nasce libero, ma ovunque è in catene". Si, perché la nostra è una parvenza di libertà: l'uomo, uscendo dallo stato di natura, accetta ciò che è il contratto sociale ed è quindi vincolato ad esso ed alle costrizione che impone.
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