Compositore. Di nobile famiglia, fu educato a Roma, dove dal 1578 all'84 presiedette alle esecuzioni musicali per la quaresima nell'oratorio del Crocifisso in S. Marcello. Intorno al 1587 passò al servizio del cardinale Ferdinando de' Medici, a Firenze, dove fu ben presto nominato intendente delle attività artistiche e musicali della corte granducale. Svolse, in tale veste, una multiforme attività di compositore, coreografo (ebbe gran parte nell'allestimento degli intermedi per le nozze di Ferdinando con Cristina di Lorena nel 1589) e teorico. Della sua produzione per intermedi, che dovette contribuire in notevole misura a orientare il nascente melodramma verso temi pastorali, ci sono pervenuti soltanto il madrigale Godi turba immortal e una Canzone al ballo; mentre della restante produzione ci sono rimasti, rivelandosi tutti importanti per la definizione del nuovo stile monodico che verrà adottato in quegli anni dal melodramma, l'oratorio L'Ascensione del Nostro Salvatore, le Lamentazioni di Geremia per soli, coro e organo, scritte in collaborazione con D. Isorelli (1600 ca), e soprattutto La rappresentazione di anima e di corpo (sorta di allegoria drammatica eseguita non in forma scenica all'Oratorio della Vallicella di Roma nel 1600). A quest'ultimo lavoro il musicista deve principalmente la sua fama.