Bruciata viva. Vittima della legge degli uomini

Questa non è una recensione semplice da scrivere, nel modo più assoluto. “Bruciata viva” è una lettura più che doverosa, appartiene a quella particolare categoria di libri che in realtà nessuno di noi vorrebbe mai leggere, e forse anche perché non ci sogneremmo mai di dover leggere, nel senso che non sospetteremmo neppure dell’esistenza di un libro del genere… Perché, queste, sono pagine intrise di Dolore, di Crudeltà, di Violenza, che racchiudono il libro-testimonianza edito da Piemme. La verginità, per una ragazza musulmana, significa TUTTO. Se la perdi prima di sposarti, la tua famiglia si riunisce e mette a punto il piano subdolo e invincibile della tua morte in quello che si chiama Delitto d’onore. Quante volte ne abbiamo sentito parlare in TV, di questi delitti d’onore? Io tante, troppe.

Molto bello, posso solo dire questo! Da leggere

Suad è una giovane ragazza della Cisgiordania e attraverso questo libro ci racconta della sua vita. Dopo essersi innamorata ed essere rimasta incinta, Suad, che in realtà è un nome di fantasia perché usare il suo la metterebbe nuovamente in pericolo, viene giustiziata dalla famiglia. La sua condizione ha disonorato la sua famiglia e quindi deve essere eliminata. Scomparsa lei, tolto il problema e la vergogna. Attraverso quella che a gli occhi di chi la circonda è una normale pratica, Suad viene bruciata viva ma per fortuna riesce a salvarsi. Tragica realtà raccontata da chi ha vissuto sulla propria pelle le sofferenze di antiche credenze e tradizioni bigotte.