Helgoland

"Helgoland" di Carlo Rovelli si presenta come un affascinante esercizio intellettuale, ma a tratti il suo stile filosofico appare eccessivamente astratto e fine a se stesso. Sebbene la lettura sia piacevole, l’autore sembra perdersi in riflessioni che, anziché chiarire, rendono il percorso verso la nascita della meccanica quantistica meno incisivo. Un’opera che, pur stimolante, rischia di risultare vuota rispetto alle intenzioni di tratteggiare la nascita di una delle teorie fisiche più significative del Novecento. E' comunque una lettura piacevole, con alcuni spunti di riflessione qua e là, ma in generale non riesce nell'obiettivo

Utile per ripercorrere la storia della meccanica quantistica.

Carlo Rovelli è davvero molto bravo a spiegare in maniera narrativa come sono nate le idee della fisica quantistica. Non si perde in spiegazioni troppo precise della matematica, così che il saggio si rivolge davvero a chiunque abbia curiosità. Più spazio ha invece l'interpretazione filosofica e la narrazione delle implicazioni per la fisica, la filosofia e la società di alcuni concetti principali della fisica quantistica. Quando ho letto questo libro, mi sono sentita trasportata in un viaggio pieno di amore per la conoscenza, di curiosità, di passione, di umiltà nei confronti di questo mondo in cui viviamo ma anche di voglia di condividere con lettori che non sono del campo un tesoro prezioso. Lo consiglio assolutamente!