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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2014
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A quasi dieci anni dalla prima edizione di "1177 a.C.", che tanto ha appassionato e ammaliato i lettori incuriositi da questa misteriosa civiltà remota, Cline ha rimesso mano al suo libro più celebre, aggiornandolo alle più recenti scoperte, e arricchendolo con un nuovo intero capitolo sugli enigmatici Popoli del Mare.
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Ho deciso di acquistare questo libro dopo aver ascoltato il podcast “La fine del mondo” di Luca Misculin per il Post, basatosi proprio sull’opera di Cline per realizzarlo. Ero deciso a voler approfondire la questione sollevata da Misculin, ovvero cercare di spiegare perché le maggior civiltà dell’Età del bronzo (Ittiti, Assiri, Babilonesi, Ciprioti, Minoici, Micenei, Cananei, Egizi) abbiano subito una crisi tale da portarle al loro definitivo collasso intorno al 1177 a.C., con una conseguente regressione, nei successivi quattro secoli, di tutti i popoli del Mediterraneo sia dal punto di vista culturale che sociale ed economico. L’autore inizia descrivendo il mondo della fine dell’Età del Bronzo come una realtà globalizzata: scambi commerciali e rapporti diplomatici tra Antico Egitto, Micene, Cipro, Creta, Babilonia sono dimostrati da una serie di prove archeologiche come tavolette, iscrizioni e relitti di navi, come la celebre nave di Uluburun, ritrovata al largo delle coste turche, sulle quali viaggiavano merci e prodotti su rotte che andavano dall’Oriente all’Egeo e viceversa. Cline cerca poi di ritrovare le cause del collasso di queste civiltà in una moltitudine di fattori che, presi singolarmente non sarebbero stati insormontabili da superare, ma che hanno agito secondo un “effetto moltiplicatore”: terremoti e cambiamenti climatici con conseguenti carestie, rivolte intestine delle classi basse contro i propri re e signori, orde di invasori conosciuti come i Popoli del Mare (forse provenienti dal Mediterraneo occidentale) che attaccarono ripetutamente e distrussero alcune grandi città del Mediterraneo orientale. Una dopo l’altra, le civiltà dell’epoca sono andate incontro al loro collasso e, la natura globalizzata di quel mondo, ha fatto sì che, come un effetto domino, la caduta di un regno abbia provocato il declino dell’altro. Una lezione anche per la nostra società attuale, così globalizzata e complessamente intricata, ma a quanto pare anche vulnerabile.
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