«Lucio Battisti è un classico. Ha composto musica nel secolo scorso, il suo primo album è del 1969 mentre l’ultimo è uscito nel 1994. Il mio canto libero è una canzone di mezzo secolo fa. Un repertorio senza eguali, vere e proprie milestones che continuano a popolare i borderò di piano bar e karaoke. I battistiani doc non faticano a riconoscere echi dei versi di Mogol in componimenti più moderni. Qualche cantautore lo ha chiamato direttamente in causa nei propri testi come Daniele Silvestri.
Lucio Battisti aveva un grande talento, una specie di super potere, ma per riuscire a realizzare il suo sogno ha dovuto faticare, prendersi porte in faccia, sentirsi dire “forse è meglio se non canta”. Non si diventa Lucio Battisti con una strada in discesa. Il giorno dopo la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo un inviato del Corriere della Sera scrive "alle dieci e venticinque appare sul palcoscenico il primo eroe, Lucio Battisti, la testa da pecorina mai tosata e al collo un foulard ben stretto e annodato come si fa quando si ha giù la voce.” E ancora "Prima canzone in passerella è stata Un'avventura: interpretazione impacciata dell'esordiente Lucio Battisti ed interpretazione sacrificata di Wilson Pickett. L'idea base è che il nostro amore "non è un fuoco che col vento può morire": non serve aggiungere altro.
Lucio Battisti è stato un professionista che non si è mai compiaciuto del suo successo con canzoni facili. Anzi, ad un certo punto ha scelto di superarsi, andare oltre Battisti, ma senza rinnegarsi, destrutturandosi e ricomponendosi nei suoi quattro album con Panella.
Lucio Battisti è stata una persona silenziosa per citare una canzone di Luca Carboni. Il 9 settembre 1998, il giorno della sua scomparsa, Carboni è impegnato nel suo tour e sul palco gli dedica appunto il suo brano Persone silenziose. Come si fa a spiegare a un ragazzo di oggi la scelta di Battisti di sparire dalle scene? Mi vengono in mente solo due altri esempi, Mina e Salinger. Oggi bisognerebbe spegnere i propri profili social, cancellare tutti i propri account, disattivare la geolocalizzazione. Sarebbe un interessante esperimento antropologico.
Lucio Battisti è stato il cantante più social di tutti. Pur essendo lui un non presenzialista.
La sua è stata la musica della condivisione popolare. Nell’ultimo Festival di Sanremo Gianni Morandi ha voluto omaggiare Lucio Dalla e Lucio Battisti, entrambi nati nel 1943. Per il tributo a Dalla, Morandi ha cantato in modo intimo e commovente tre pezzi. Per il tributo a Battisti, invece, ha coinvolto tutto il pubblico in un canto da concerto sulle note de Il mio canto libero.
Nelle canzoni di Lucio Battisti ci sono storie di uomini e donne: il potere di una storia, quando è universale, supera le generazioni e le ideologie.»
Estratto dall'articolo Lucio Battisti, vita e canzoni di un'icona della musica di Francesco Marchetti
Fonte immagine: illustrazione di Ana Maria Jucan, 2023