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Con questo volume si conclude la pubblicazione delle lezioni tenute da Michel Foucault al Collège de France, cominciata in Francia nel 1997.
«È un testo seminale, che segna il passaggio di fase della ricerca foucaultiana dall'archeologia del discorso alla genealogia della relazioni tra saperi e poteri» - Massimiliano Panarari, Il Venerdì
"Ciò che caratterizza l'atto di giustizia non è il ricorso a un tribunale e a dei giudici; non è l'intervento dei magistrati (anche quando si limitavano a essere dei mediatori o degli arbitri). A caratterizzare l'atto giuridico, il procedimento o la procedura in senso ampio, è lo sviluppo regolato di una controversia. E in questo sviluppo, l'intervento dei giudici, il loro parere o la loro decisione costituiscono sempre e soltanto un episodio. Ciò che definisce l'ordine giuridico è il modo di affrontarsi, la maniera in cui ci si scontra. La regola e la lotta, la regola nella lotta: è questo il giuridico." "Teorie e istituzioni penali" è il titolo scelto da Michel Foucault per il corso che tenne al Collège de France dal novembre 1971 al marzo 1972. In queste lezioni Foucault ha teorizzato per la prima volta la questione del potere, che sarà al centro della sua ricerca fino alla scrittura di "Sorvegliare e punire" nel 1975 e oltre. A partire dallo studio minuzioso della repressione architettata da Richelieu per respingere la rivolta dei Piedi scalzi (1639-1640), il corso analizza la nascita di un dispositivo del potere che rompe con le istituzioni giuridiche e giudiziarie del Medioevo e si sviluppa in un apparato di repressione statale, la cui principale funzione è difendere il proprio ordine. Con lo studio delle "matrici giuridico-politiche" prende forma l'approccio sistematico alla storia della verità, già avviato l'anno precedente con le Lezioni sulla volontà di sapere, ed emerge il ruolo centrale della relazione tra sapere e potere.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Con la recente pubblicazione del libro di Michel Foucault, Teoria e istituzioni penali, la casa editrice Feltrinelli conclude la ragguardevole impresa di tradurre l’intero corpus dei corsi tenuti dall’Autore presso il Collège de France. La importantissima iniziativa culturale di Feltrinelli comprende l’arco temporale che va dal 1970 al 1984. Fa eccezione il 1977 che il filosofo prese come anno sabbatico. Si tratta quindi di tredici volumi pubblicati nella importante collana “Campi del sapere”. I corsi presso il Collège inducono Foucault a ri-pensare in profondità molte delle sue ricerche e di libri accademici proponendole in forma di “discrorso diretto” ad una platea differenziata e non solo agli specialisti. Queste lezioni ricomprese nei 13 volumi, sono lo sviluppo logico e la conseguenza filosofica del saggio-discorso “L’ordine del discorso” che l’Autore legge in occasione della sua ammissione al Collège de France nel dicembre del 1970. Aveva 44 anni. Scorrendo i titoli dei 13 libri, possiamo comprendere l’architettura del suo grandioso percorso, l’ampiezza delle sue investigazioni in perimetri estranei alla maggior parte della ricerca accademica del tempo. Si evidenzia lo sforzo redazionale di: Bernard Harcourt, François Ewald, Alessandro Fontana, Elisabetta Basso (trascrizione del testo), Claude Olivier-Doron (note e apparato critico), Daniel Defert. Edizione italiana a cura di: Debora Borca e Pier Aldo Rovatti I titoli dei volumi sono: Lezioni sulla volontà di sapere (1970-1971); La società punitiva (1971-1972); Il potere psichiatrico (1972-1973); Gli anormali (1974-1975); Bisogna difendere la società (1975-1976); Sicurezza, territorio, popolazione (1977-1978); Nascita della biopolitica (1978-1979); Del governo dei viventi (1979-1980); Soggettività e verità (1980-1981); L’ermeneutica del soggetto (1981-1982); Il governo di se e degli altri (1982-1983); Il coraggio della verità (1983-1984). I titoli certificano un itinerario insolito ancora oggi, con uno stile incalzante e chirurgico senza retorica, senza infingimenti e per molte sue parti simile ad un referto medico-legale o anche ad un verbale di interrogatorio di polizia. Rileggo saltando qua e la le sue lezioni provando una forte vertigine cognitiva che lancia in un “mondo parallelo” che va oltre lo sciame mediatico delle accademie e della comunicazione politica. Un mondo che è visto da una lente nuova con un vasto lavoro di decostruzione/demistificazione delle categorie sociali, politiche e antropologiche dei sistemi di potere e di controllo. Foucault riesce a edificare una cattedrale gotica avvalendosi del proprio vasto sapere personale che consente di offrire ragionamenti culturali interdisciplinari. I Corsi spesso possono intersecare ricerche precedenti con una diversa prospettiva di analisi. L’oralità non si sovrappone ma integra e incoraggia la lettura critica delle sue ricerche nel campo della biopolitica, dell’antropologia, del diritto, dei modelli di interazione che si instaurano fra i corpi all’interno di apparati istituzionali dedicati al controllo totalitario di ogni minimo particolare delle nostre esistenze. Foucault apre la strada ad altre ricerche sulla natura del Potere e dell’avvicendarsi di nuove forme di schiavitù che prendono il posto delle precedenti. Sarà un Autore molto studiato e utilizzato molto più di quanto sarà citato. In relazione allo stato morale e politico del tempo attuale, suggerisco l’attenta lettura dei corsi del 1979-1980 “Il governo dei viventi”. Dove sono analizzati il concetto di giustizia (aleturgia) e l’uso della confessione come regime di verità e soprattutto di manipolazione delle coscienze da parte della Chiesa. Un senso di colpa che attraversa la storia dell’Occidente cristianizzato e viene gestito con abilità per far accettare alle popolazioni eventi a loro dannosi, ma considerati buoni e giusti a cui va aggiunto il peso del peccato da lavare con “azioni buone e morali”. La “questione morale” risulta un tema molto molto attuale, ma troppo manipolato per essere veritiero … Buona esplorazione a tutti!
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