I libri gialli della serie in ordine cronologico.
Endeavour Morse non è bello – magari affascinante sì, ma bello no –, ama bere (spesso anche troppo) e non ne fa mistero, anzi, spudoratamente trascina nei pub anche il suo aiutante, il sergente Lewis; ama le donne ma non riesce ad avere con nessuna un rapporto stabile, spesso non riuscendo neppure ad avviare un rapporto che possa chiamarsi tale, ma soprattutto azzarda ipotesi investigative ricche di creatività ma prive di solidi appoggi.
Per ragionare sui casi che gli vengono assegnati beve e ascolta musica classica. Morse sbaglia molto e non assomiglia affatto a quegli investigatori geniali che con un solo indizio inchiodano il colpevole, ma è uno dei personaggi più interessanti e veri che siano mai stati creati da un autore di romanzi gialli.
È un uomo colto e sensibile, che ama arte e storia, un uomo di gusto e a modo suo elegante, ma trascinato dagli anni di solitudine nel vortice della misantropia, da cui esce quasi esclusivamente per le sue indagini.
Colin Dexter ambienta le sue storie nell’Inghilterra degli anni settanta, cioè negli anni in cui vengono scritte. E sono anche una splendida ricostruzione di quella società: le dinamiche scolastiche, il rapporto genitori e figli, la sessualità, la libertà, visti in anni di grandi trasformazioni sociali. E se vi capita… non perdete la bella serie tv tratta da questi libri, davvero una delle migliori del genere, con uno straordinario John Thaw nel ruolo del Chief Inspector Morse e Kevin Whately in quello del Sergeant Lewis. O la successiva serie Il giovane ispettore Morse, uno spin-off interessante con protagonista un Morse (l'attore Shaun Evans) alle prese con le prime indagini e le vicende della vita che lo porteranno a essere quel tipo di uomo e di poliziotto investigativo a Oxford.