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Clochard non è solo la narrazione della vita di un senzatetto. Clochard racconta la vita di uomo che finisce per vivere in strada, ma è più globalmente la storia di tutti noi. Noi, con le nostre vite fatte di gioie e dolori. Domenico, il protagonista del romanzo, è un uomo facoltoso che vive in una bella casa in città. Ma non la sente sua. Si trova a sognare la sua casa semplice, in campagna, di quando era bambino. Inaspettatamente, viene tradito dalla moglie e raggirato da una vecchia conoscenza, piombando nel vuoto della disperazione, a cui non sa reagire, se non ritirandosi alla vita di senzatetto. In strada, riscopre l'essenzialità degli affetti, l'amore, a contrasto con il denaro e i beni della sua vita precedente. Riscopre l'importanza delle cose che “sono”, rispetto a quelle “che si hanno”. Molto spesso facciamo giri immensi, scappiamo dalla nostra esistenza, per poi capire che le cose belle e più semplici le avevamo sotto il naso. Le cose autentiche, con la vita frenetica che conduciamo oggi, tendiamo a darle per scontate. È quello che succede a Domenico Baroni: ma “imparerà” la lezione a caro prezzo.
Una raccolta di “documenti” nel senso di ‘testimonianze scritte’ o di ‘attestazioni di identità’, destinati, a sessant’anni dalla nascita del Gruppo 63, a aprire su un nuovo piano un confronto con quella stagione letteraria. Attraverso il ricorso a indagini di archivio e alla scoperta di testi e materiali inediti viene ricostruita la nascita di due raccolte fondamentali come Pseudobaudelaire di Corrado Costa e Le ballate della signorina Richmond di Nanni Balestrini e viene analizzata nel dettaglio la fedeltà della scrittura di Edoardo Sanguineti a Dante e alla poesia antica, testimoniata senza interruzioni e in tutti i versanti della sua multiforme attività di scrittore sino alla raccolta postuma Varie ed eventuali. Il punto di vista proposto dall’autore è quello di un filologo e studioso di poesia medievale che ha incrociato sul suo cammino l’opera di tre figure centrali della neoavanguardia italiana come Balestrini, Costa e Sanguineti, costatando tramite un’indagine sistematica e accurata dei testi la vitalità della lezione derivata dalla letteraria del Due e Trecento italiano e il continuo e felice riposizionamento del fare poesia di quel periodo nel corso del tempo, fino ad arrivare alle sperimentazioni del secondo Novecento.
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