Petali di rosa

Da piccola Rosa riceve impressioni sensoriali, senza averne ancora coscienza una singolare sensibilità l’attraversa, cresce tra lezioni di scuola all’aperto, gioca sui prati circondata d’affetto, registra l’empatia dell’essere umano con la natura, scambiando il sé al nascere. In note spontanee sbocciano lamine, scolpite da nostalgie impara a tradurre segni criptando quotidianità dei giorni in metafore tramontate, contemplando nel presente la ricerca di quella pace, soffiata tra parole sente nella vibrazione incontrare l’emozione. Con passioni nella vena sensuale le riflessioni non rappresentano traguardi ma impressioni esplorando profondità incarta carenze, per pochi attimi urtano i sensi, non perso quel tempo sviano ricompense in continuità, sente nei passi del cuore considerevole riconoscenza. Riscopre le verità sfocate con spontaneo stile bizzarro, di proposito adotta un ritmo senza virgola lascia libero il lettore di sostare tra memorie, arrivando con poco fiato a fine capo riprende il senno nell’andare a capo, l’emozione arriva senza avviso, nel respiro ossigena rugiade della terra si accendono ritmi vitali, parole amiche si legano in versi, insieme rivedono la ripetitività della vita. In lontananza, sensazioni inconsuete toccano, con romanticismo nota l’essere umano poco attento ai sospiri, frivolezze decorano abitudini mostrando scarse profondità. Rosa non ignorando i soffi si lascia guidare dall’eco dell’universo, a filo percezioni si posano al sole la passione spinge, invisibile sfoglia, lucida astrae la tristezza in bellezza eterea, misurando le parole che distano dal cuore risuonano emozioni, scorrendo versi nel vento appunta grafie nell’anima ritrova ancora distanti le armonie, esposta aspetta sino all’ultimo quel soffio riservato.