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Anno edizione: 2008
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Se definissi questo libro avvincente e misterioso non avrei espresso appieno le sue qualità, sminuendolo con due semplici aggettivi. Ambientazione più cupa e apparentemente esoterica, basata anche su credenze popolari. Niente, la Vargas è davvero incredibile e sorprendente! E stavolta ci rivela il tenente Veyrenc de Bilhc, strana accoppiata con Adamsberg.
"Nei boschi eterni" è un giallo ironico, dolente, inquietante e soprattutto intelligente e non scontato. C'è molta allegoria, condita da un'atmosfera quasi medioevale, fatta da leggende, miti, superstizioni, riti e credenze. Ma è tutto fumo negli occhi, fatto per confondere e frutto di pura e lucida follia. Compare il fantasma di una monaca del Settecento, ricette di pozioni magiche in grado di assicurare la vita eterna, cervi vengono trovati morti con il cuore strappato, quasi a compimento di un tremendo rito esoterico. La storia si dipana in maniera perfetta, è avvincente e coinvolge il lettore. Il protagonista, come molti dei romanzi della Vargas, è Jean-Baptiste Adamsberg, "spalatore di nuvole", a capo della sezione Anticrimine di Parigi, che sembra sempre procedere per approssimazioni successive, un pò inconsciamente, quasi non facesse parte di questo mondo, dando l'impressione di non agire mai, e di aspettarle un pò dall'alto le soluzioni ai misteri. Questo atteggiamento innervosisce molti ma è anche parte della sua genialità e personalità. Pezzo dopo pezzo, il puzzle viene messo insieme, ma più per associazione di idee che per l'azione intrapresa. L'assassino viene scoperto grazie ai piccoli particolari, ai dettagli, alla capacità di guardare al di là delle apparenze. E' il trionfo dell'intuizione e dell'intelligenza.
Il primo libro di Fred Vargas che abbia letto, una rivelazione! Generalmente non amavo troppo i gialli: li trovavo spesso dalle trame ripetitive e prevedibili, dallo stile noioso e monotono. Con questo, tutta un'altra storia. Il commissario Adamsberg è alle prese con una serie di casi in apparenza slegati l'uno dall'altro: cervi uccisi e mutilati, una serie di tombe di donne profanate, due giovani balordi assassinati, una vecchia infermiera dispensatrice di morte ai suoi assistiti. Ma si viene alla fine a capo del mistero... Un libro intrigante, da cui è impossibile staccare gli occhi. Personaggi fantastici e ben caratterizzati, dei quali ti ritrovi irremidabilmente innamorata/o alla fine del romanzo. Scritto in maniera impeccabile, scorre velocemente fino all'inesorabile ultima pagina, che vorresti non arrivasse mai! Libro consigliatissimo a chi ama i gialli, ma anche a chi pensava di non poterli mai amare, per poter scoprire un'autrice (eh sì, Fred Vargas è uno pseudomino, sotto al quale si cela una donna dalle mille potenzialità) capace di farti ricredere!
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