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Anno edizione: 1978
Anno edizione: 2017
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Con La nascita della tragedia, sua prima opera, pubblicata nel 1876, Nietzsche appare subito nella sua unicità, ponendo al pensiero e alla vita nuove esigenze e nuovi criteri. In queste pagine si rivela, in una splendida orchestrazione musicale, dove il respiro wagneriano regola il flusso di una prosa inaudita nella lingua tedesca, quell’intuizione totale della civiltà greca – non accertamento storico, ma al contrario intenzionale riconquista di potenti categorie, quali l’apollineo e il dionisiaco, e, dietro a esse, della perduta saggezza tragica – che aveva guidato Nietzsche agli studi classici e resterà poi per sempre la sua stella polare: qui tale intuizione si presenta in una sorta di «iniziazione letteraria, dove il rituale misterico è sostituito dalla parola stampata». Forma di per sé azzardata e dissestante, sicché appare inevitabile che il libro provocasse grande scandalo nel mondo accademico; così avvenne, e fu un grande filologo, Wilamowitz, ad attaccare direttamente Nietzsche. Ma, anche per quanto riguarda la realtà storica, si può dire che il tempo ha agito in favore di Nietzsche: in questi cento anni, di fatto, il rigore filologico non può vantarsi di aver raggiunto grandi certezze sulle origini della tragedia greca – e, nella tenebra abbagliante di quegli inizi, certe singole osservazioni di Nietzsche e soprattutto la caratterizzazione del dionisiaco, che Nietzsche qui ha descritto per la prima volta nella sua opera, restano indispensabile riferimento.
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Prima opera di Nietzsche, nella quale inizia ad emergere quello che sarà il nucleo centrale del suo pensiero. L’antica civiltà classica greca, ma soprattutto la tragedia greca, come archetipo originario del tutto. La tragedia greca, secondo Nietzsche, nasce dall’incontro e dalla sintesi di due categorie opposte, da un lato l’apollineo che rappresenta il sogno ed è esemplificato dalla scultura e architettura; dall’altra il dionisiaco, simbolo dell’ebbrezza, rappresentato dalla musica. Solo dall’incontro di questi due opposti nasce la tragedia. Con l’avvento del pensiero socratico, secondo Nietzsche, prendono il sopravvento il sapere assoluto e la scienza che portano alla morte della tragedia. Ma l’autore è ottimista, ritenendo che la tragedia greca possa risorgere nel prossimo futuro, e individua nella musica tedesca la fonte della sua rinascita.
Un classico da leggere assolutamente
Il primo di Nietzsche, imprescindibile per capire tutto il resto. Non deve spaventare la complessità del linguaggio, scende abbastanza agevolmente.
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