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Il premio Oscar Michel Hazanavicius regala agli spettatori un ritratto completo di Jean-Luc Godard, padre della Nouvelle Vague. Tratto dal libro scritto dall’ex moglie Anne Wiazemsky, la pellicola scandaglia in modo incisivo la complessa personalità del cineasta francese, la sua verve polemica e il suo malcontento di fondo verso una società sempre più fagocitante e consumista, che dapprima lo porta ad un’adesione al maoismo, poi ad un approdo al cinema indipendente con il Gruppo Dziga Vertov, in seguito al periodo nero vissuto dopo l’insuccesso di critica del film “La cinese”, girato da Godard nel 1967.
Se ogni atto della nostra vita privata è un atto politico, anche ogni atto politico diventa un atto esistenziale. E' questo il sunto del film di Hazanavicius tratto dalla biografia della compagna di vita di allora del regista. Viene narrato un anno di matrimonio (tra il 1967 e il 1968) vissuto in piena contestazione e che ha visto in Godard la volontà di maturare un percorso politico e artistico al limite dell'auto distruzione. Ne viene fuori un ritratto atipico di un cineasta che voleva vivere e cavalcare la rivoluzione, ma che si è dovuto accontentare di filmarla. Il film, che ci presenta l'idea di un cinema oggi impensabile, ci offre molte sequenze leggere ed ironiche ed alcune gag. Molto bene i due attori protagonisti, con Stacy Martin che sembra un mix tra Anna Karina e Anne Wiazemsky.
ll mio Godard è un film del 2017 scritto e diretto da Michel Hazanavicius. Una storia biografica del rapporto sentimentale e lavorativo tra il regista Jean-Luc Godard e l'attrice Anne Wiazemsky. Siamo a Parigi del 1967, Jean-Luc Godard sta distribuendo nelle sale del cinema 'La cinese' con protagonista la donna che ama ovvero Anne Wiazemsky . Sposati e felici, la loro vita sentimentale e professionale viene messa a dura prova dopo l'accoglienza negativa del film, che provoca in Godard una profonda crisi.
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