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Un carlino si dà alla fuga dopo aver fiutato che i suoi nuovi padroni intendono castrarlo. Niente di sorprendente... se quel cane non fosse il testimone chiave di un suicidio che in verità è un omicidio.
Anna, Cantoni e Tonino vengono ingaggiati dai figli di un anziano suicida, Luigi Barani, per investigare su una possibile truffa testamentaria. Barani, industriale vedovo molto benvoluto, ha disposto infatti un lascito in denaro a favore della collaboratrice domestica e i due figli sono convinti che la donna abbia manipolato il padre a suo favore. Grazie al suo talento molto speciale, Anna trova ben presto il modo di interrogare il cane di Barani – un carlino con l'idea fissa del sesso –, scoprendo che la domestica è innocente, ma soprattutto che qualcosa di ben più grave si annida in quella morte. La sera del presunto suicidio il vecchio industriale non era solo in casa: una persona lo ha raggiunto e i due hanno avuto una breve conversazione - poche parole, dopo le quali Barani si è impiccato come eseguendo un ordine. La polizia, però, decide di non riaprire il caso: Cantoni non può certo dire che il suo testimone chiave è un cane, in fondo il suicidio di un anziano solo non stupisce nessuno... L'Agenzia si ritrova a proseguire in solitaria le indagini su incarico della collaboratrice domestica, che non ha mai creduto all'ipotesi del suicidio, mentre il carlino, fiutando che i figli del suo ex padrone hanno intenzione di castrarlo, fugge prima di svelare ad Anna altre informazioni decisive per la risoluzione del caso. Oltre all'indagine e all'indaffarato trantran casalingo con il marito Alessandro, il piccolo Luca e il gatto Banzai, Anna deve fare i conti con il padre, che si ammala, ha bisogno di lei e con il quale c'è tutta una vita da trattare da capo, vecchie ferite da ricucire e nuove forme di comunicazione da costruire. Per fortuna però, sia nella vita privata sia sul lavoro, può avvalersi dello sguardo non convenzionale degli animali di sempre e di quelli incontrati lungo la risoluzione di questo difficile caso: il cane carlino erotomane, una gatta junghiana frustrata dalla convivenza con una psicologa freudiana, una lucertola che si interroga sull'evoluzione del genere umano, un gruppo di pipistrelli che passa da un rave all'altro...
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Un giallo per niente "pesante" o troppo contorto, ottimo per chi si vuole avvicinare al genere. Quello che non mi ha fatto impazzire, e che considero un difetto un po' in qualsiasi romanzo investigativo, è la "soluzione illuminata". Mi spiego meglio. E' quando la soluzione appare improvvisamente nella mente del protagonista, non ci sono elementi o collegamenti che in un certo senso fanno arrivare anche il lettore alla conclusione del caso. lo, alla lettura di questo romanzo, sono ancora una pivella del genere giallo, nel senso che non ho letto ancora abbastanza romanzi investigativi per fare un vero e proprio confronto, ma mi piacciono di più quei gialli in cui il lettore stesso può seguire tutti gli indizi e tutti i passaggi per poter arrivare alla risoluzione del mistero insieme al protagonista o l'investigatore di turno. Quindi quei libri che ti fanno sentire partecipe e ti permettono di immedesimarti nel personaggio che sta cercando il colpevole.
Dopo aver letto il primo volume delle indagini di Anna Melissari non potevo lasciarmi sfuggire la seconda indagine. anche in questo caso si tratta di una storia molto scorrevole e piacevole, divertente ma che in alcuni punti fa anche riflettere. Mi piace il modo di scrivere dell'autrice, trovo che sia accurato ma non pedante, e il fatto di far parlare ogni animale con un proprio "slang" rende la storia molto "credibile". Penso che leggerò sicuramente anche gli altri libri!
Grande ritorno di Anna, aiuto detective col dono di poter parlare e comprendere gli animali. Sarah Savioli ci accompagna durante la fuga di Carl il Carlino, testimone chiave di un suicidio... o forse c'è dell'altro? Per poter mettere insieme i pezzi di questo secondo complicato puzzle, Anna dovrà affidarsi alla conoscenza dei fatti di una gatta junghiana, un gruppo di pipistrelli festaioli e un carlino con troppo interesse per le alane, cercando contemporaneamente, però, di mantenere una stabilità anche a casa, oltre che col lavoro. Parlare con gli esseri umani si rivelerà più complicato di quanto sia parlare a un gatto?
Recensioni
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