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Anno edizione: 2012
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Un libro che invita a un viaggio dove il filo conduttore è la musica con il suo potere unico di aprire tutte le porte e abbattere le frontiere politiche e geografiche. Leggendolo si è rapiti dalle descrizioni musicali comprensibili anche a chi non è un musicista, ma non solo, s'innesca nel lettore la curiosità di andare a scoprire e riscoprire brani classici non ascoltati o ascoltati non abbastanza, scoprendone nuove sfumature e quella profondità che il Maestro Barenboim invita a cogliere quasi prendendoti per mano. Il viaggio poi attraverso la musica si spinge "oltre la musica" facendone quel linguaggio universale capace di unire oltre le differenze. Qui la meraviglia della West Eastern Divan Orchestra fa da maestra. Un libro attualissimo e che apre nuovi orizzonti! (Viou)
Un libro da regalare agli amanti della musica, tutta. Un libro da regalare agli amanti della filosofia. Un libro per intracciare le note a pensiero, i popoli alla storia. Daniel Barenboim è molto piu di un geniale direttore d'orchesta. E' la sintesi del pensiero che attraversa la musica nel tempo e nello spazio. Un libro da regalare a persone curiose di guardare oltre uno spartito e una colonna sonora. Qualche tecnicismo di troppo per i non addetti ma un bellissimo saggio.
Interessante per molti aspetti, offre ottimi spunti di riflessione, meglio apprezzabili da chi possiede una buona cultura musicale, ancor meglio se vissuta con le proprie mani sul proprio strumento; ma non è solo di musica che parla. Il maestro Barenboim, di origini israeliane, è nato in Argentina, e questo libro racchiude bene la sua persona, divisa e, forse quasi divisibile, tra musica e medioriente, nel tentativo forte e ostinato di coniugare argomenti e situazioni storico-politiche tra loro troppo distanti. Ci sono spunti di riflessione sulla musica e sulla situazione in Palestina, ma la sottile linea di pensiero che unisce questi due argomenti è praticamente appena percepibile. G.C.
Recensioni
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