(Sherbrooke, Québec, 1912 - Toronto 1991) critico canadese. Nell’Anatomia della critica (Anatomy of criticism, 1957), il suo testo teorico fondamentale, volle offrire una visione sinottica dello scopo, delle teorie, dei principi e delle tecniche della critica letteraria, definendone i vari modi: lo storico, l’etico, il mitopoietico, il retorico. Fra i suoi scritti critici: Agghiacciante simmetria. Saggio su William Blake (Fearful symmetry: A study of William Blake, 1947), T.S. Eliot (1963), Tempo che opprime, tempo che redime (Fools of time, 1967), Studio del romanticismo inglese (A study of english romanticism, 1968, nt), La scrittura secolare (The secular scripture: A study of the structure of romance, 1976). In Cultura e miti del nostro tempo (The modern century, 1967) e in L’ostinata struttura (The stubborn structure, 1970) analizzò i rapporti tra la critica e le realtà sociali del nostro tempo. A una definizione dell’immaginario nell’attuale letteratura canadese dedicò i saggi raccolti in Il giardino selvatico (The bush garden, 1971, nt). Si ricordano inoltre: Creazione e ricreazione (Creation and ricreation, 1980, nt), Shakespeare e Northon Frye sull’educazione (On education, 1988, nt). Importanti sono infine i due saggi sul rapporto tra la Bibbia e la letteratura, Il grande codice (The great code, 1982) e Il potere delle parole. Nuovi studi su Bibbia e letteratura (Words with power, 1990).