Giovanni Raboni (Milano 1932 - Fontanellato, Parma 2004), voce poetica tra le piú alte e rappresentative della poesia del Novecento e dei primi anni Duemila, ci lascia, insieme alla sua opera in versi (raccolta integralmente in Tutte le poesie. 1949-2004, Einaudi, 2014) un enorme lavoro di traduttore, critico militante - anche cinematografico e teatrale - e commentatore politico e di costume: testimonianze di una straordinaria sapienza letteraria e di una statura morale e civile che ne fanno uno dei punti di riferimento imprescindibili della cultura italiana contemporanea. Tra le sue traduzioni si segnalano I fiori del male di Baudelaire e l'intera Recherche di Proust.
Di lui e per lui molto ha scritto la compagna degli ultimi anni, la poetessa Patrizia Valduga. La Valduga e Raboni si erano conosciuti nell’81, quando lei, giovane allieva di Francesco Orlando, si era presentata da lui per fargli leggere i suoi versi. Non si sarebbero più lasciati.